E’ online la petizione contro la vendita di animali d’affezione nei negozi

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By lotta75

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In pochissimi giorni ha ottenuto oltre 30mila firme e necessita ancora di qualche adesione per poter essere presentata ai Ministeri dell’ambiente, della Salute e della Giustizia ai quali viene chiesto che sia vietata l’esposizione degli animali nella vetrina dei negozi per la loro vendita.

La petizione #metticiiltuomuso è stata lanciata sulla piattaforma Change.org da Tessa Gelisio, presidente di ForPlanet Onlus e gode il patrocinio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane.

In evidenza, la tutela e il benessere degli animali domestici da non considerare più come semplici oggetti come emerso dal successo della modifica dell’articolo 514 del Codice di procedura civile che vieta il pignoramento degli animali da affezione, ottenuto grazie a una petizione lanciata dalla stessa Gelisio lo scorso anno.

Tuttavia, nella nuova petizione, viene evidenziato come in realtà la legge italiana, continua a considerare gli animali da compagnia come oggetti che possono essere esposti nei negozi per un fine commerciale. La raccolta firme indirizzata a ministri Galletti (Ambiente), Lorenzin (Salute) e Orlando (Giustizia) chiede pertanto la modifica della Legge Quadro n. 281/91 sulla tutela degli animali d’affezione introducendo un nuovo comma per vietare di esporre gli animali d’affezione nelle vetrine degli esercizi commerciali o all’esterno degli stessi. Inoltre, viene chiesto che sia introdotto il divieto di vendita di cani e gatti di età inferiore ai 2 mesi.

“Gli animali sono esseri viventi con esigenze che devono essere rispettate in tutte le circostanze anche in caso di loro commercializzazione. Nella maggior parte dei delle regioni italiane è ancora possibile esporre gli animali nelle vetrine dei negozi. Questo accade nonostante venga fortemente sconsigliato da veterinari e comportamentisti: gli animali infatti, in questo modo, vengono sottoposti a forti stress, senza la possibilità di sottrarsi al caldo, al freddo, ai rumori. Inoltre, spesso vengono tenuti in condizioni di scarso benessere fisico, in spazi troppo ristretti, spesso sovraffollati e con pochissima igiene. Per questo chiediamo con la petizione #metticiltuomuso di modificare la legge nazionale per impedire che gli animali vengano esposti in vetrina e che vengano venduti cuccioli di cane e gatto di eta’ inferiore ai due mesi”, ha dichiarato la Gelisio.

Nel Bel Paese in realtà vi è una situazione frammentata come ha spiegato Michele Pezone, avvocato e responsabile Diritti Animali di Lega Nazionale per la Difesa del Cane, sottolineando che “le norme italiane che regolano la vendita di animali da affezione sono frammentarie, e contenute in disposizioni comunali o regionali, mentre manca una legge nazionale che renda uniforme la disciplina su tutto il territorio italiano. Il divieto generalizzato di esposizione di animali in vetrina sarebbe un ulteriore importante passo verso il riconoscimento di una vera soggettività degli animali”.

Infatti, in alcune regioni e comuni, vi sono delle normative che vietano l’esposizione degli animali d’affezione come ad esempio le regioni del Valle d’Aosta e la Lombardia che vieta di “esporre nelle vetrine degli esercizi commerciali o all’esterno degli stessi tutti gli animali d’affezione” intendendo per quest’ultimi quelli che “stabilmente od occasionalmente convivono con l’uomo”. In Valle d’Aosta, invece vi è la legge regionale n. 37/2010 che stabilisce il divieto di destinare al commercio o esporre cani o gatti di età inferiore ai due mesi.

Il divieto di vendita degli animali di affezione nei negozi è un principio che si sta diffondendo a livello internazionale. Negli Stati Uniti vi è il Puppy Bill Mill, una norma con la quale i Comuni possono applicare il divieto come recentemente approvato a Boston.

Un bellissimo video realizzato da un’associazione animalista brasiliana ha mostrato un esperimento condotto in un negozio dove anziché esporre animali destinati alla vendita, quindi di razza, erano stati messi in vetrina tutti esemplari ospitati nei rifugi. Un messaggio per ricordare che non si tratta di giocattoli di marca, ma di esseri viventi da guardare nel profondo dei loro occhi.

Firma la petizione su Change.org clicca qui

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