Orrore a Nuova Dehli, lega un cucciolo e gli taglia le zampe

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By lotta75

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Riflettori accesi sull’India dove un uomo ha torturato un povero cagnolino randagio di due mesi dopo averlo accolto nella sua casa. Secondo quanto riportano i media locali, l’uomo, residente a New Delhi, era in stato di ebrezza quando è stato arrestato dopo l’orrore perpetrato contro il cucciolo.

In base alla ricostruzione dei fatti, riportati da India Today, notando il cucciolo all’esterno dell’abitazione, l’uomo lo ha fatto entrare in casa per dargli da mangiare, ma il cucciolo gli avrebbe dato un piccolo morso e per punirlo, ha preso il cane, lo ha legato per immobilizzarlo e poi gli ha tagliato due zampe con un seghetto.

Un’attivista locale, Gaurav Sharma che si è interessato al caso, ha raccontato che “quando l’uomo di nome Pramod  ha notato che aveva riportato un piccolo graffio sulla gamba, è diventato matto, vendicandosi sul cucciolo. Accorgendosi che non riusciva a tagliare l’osso, l’uomo è andato a cercare un seghetto, infierendo sul povero cane”.

A denunciare quanto accaduto, la moglie di Pramod che, tornando a casa, si è trovata dinanzi al cucciolo sanguinolente. La donna esasperata ha chiamato le forze dell’ordine, denunciando inoltre violenze domestiche: l’uomo, disoccupato, con il vizio del bere, quando si ubriaca tenderebbe ad essere violento con la moglie e con i suoi sei figli.

Quello che sconvolge maggiormente gli animalisti è che l’uomo se la caverà con una sanzione amministrativa, pagando una multa di 50 rubli. Pramod sarebbe inoltre recidivo in materia di violenza e crudeltà sugli animali. L’attivista locale mettendosi in contatto con una vicina di casa del carnefice a scoperto che Pramod in passato aveva anche ucciso una scimmia.

Per poter aiutare la donna, gli attivisti animalisti hanno presentato una denuncia in modo che l’uomo fosse allontanato dalla sua famiglia. Mentre il cucciolo è stato recuperato e curato, con la speranza di trovare per lui una famiglia adottiva.

Purtroppo, sottolineano gli animalisti indiani, la pena per reati di crudeltà contro gli animali è pressoché inesistente e dovrebbe essere inasprita, in quanto nel’arco del 2016 a New Delhi si sono registrato ben 105 casi di crudeltà.

I randagi subiscono le peggiori torture e vengono uccisi in diversi modi: avvelenati, presi a fucilate o ad accoltellate.

Un fenomeno diffuso che indica la pericolosità crescente di alcuni individui per la società, per cui gli attivisti stanno premendo sul governo affinché sia monitorata la violenza sugli animali e contrastata con leggi adeguate.

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