Ritrovano un cane agonizzante sepolto sotto ad un tumulo di pietre

Ritrovano un cane agonizzante sepolto sotto ad un tumulo di pietre

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@Facebook/Protectora de animales Bai.Senpulgas

Non c’è mai tregua alla crudeltà sugli animali. Fatti agghiaccianti che portano ad interrogarci ininterrottamente sulla necessita di tutelare maggiormente creature innocenti vittime di violenze. L’immagine straziante di un povero cane ritrovato nei pressi di una strada sterrata e isolata a Baiona in Spagna, da un gruppo di escursionisti, rimbalza sui social dopo un post denuncia condiviso dall’associazione che si sta ora prendendo cura dell’animale, in grave condizioni.

Il cane, un meticcio di taglia media, era agonizzante, ricoperto di un tumulo di pietre, con delle ferite sulla testa. Immediato il suo trasferimento presso il rifugio Bai Senpulgas dove è stato subito visitato da un veterinario. Secondo le indiscrezioni il cane presenta un trauma cranico, con alcune schegge di ossa che avrebbero raggiunto addirittura la massa celebrale. Ecco perché i volontari hanno avviato una raccolta fondi per poter provvedere ad ulteriori analisi tra cui una tac, un esame clinico piuttosto costoso. Le condizioni sono gravissime e la prognosi al momento resta riservata. L’appello diramato sui social ha sollevato un’ondata d’indignazione.

Il meticcio sembra tuttavia ben nutrito e aveva anche un collare anti pulci, ma è privo di microchip per cui è difficile per le autorità risalire al proprietario. I volontari, rispondendo agli utenti, hanno precisato che il cane è stato colpito ripetutamente sulla testa in un altro luogo e poi portato di proposito in una stradina di campagna ad un chilometro dalla strada principale asfaltata dove è stato ritrovato agonizzante. Tra gli aggiornamenti si apprende che sono state diffuse, le condizioni del cane restano stabili e al momento non è possibile per i veterinari operare l’animale che deve restare sotto trattamento per il riassorbimento dell’infiammazione a livello della massa celebrale. Non è dato sapere, viene precisato dai volontari, se ci saranno delle conseguenze a livello neurologico.

“Non ci fermeremo finché non troviamo il responsabile. Nessuno può restare impunito dopo un’azione del genere”, commenta lo staff della protezione animali, chiedendo a chiunque informazioni utili ad individuare gli autori del gesto.

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