Soldati taiwanesi torturano e uccidono un cane

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By lotta75

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Un video raccapricciante di una durata di 80 secondi sta sconvolgendo i social di tutto il mondo. Si tratta di un filmato che è stato inviato ad un’associazione animalista di Taipei in cui si vede un povero cane, un cucciolo dii nome Xiaobai, torturato da un gruppo di tre soldati della Marina Militare di Taiwan: picchiato, appeso lungo un precipizio con la catena, il povero animale cerca di dimenarsi, ma muore dopo 40 secondi, tra le risate dei soldati, uno dei quali si lascia andare addirittura ad una battuta, dicendo al cane: “Xiaobai, non essere un cane stupido nella prossima vita”.

Il corpo del povero animale è stato poi gettato nell’oceano.

Il caso è subito balzato sulle pagine della cronaca nazionale e internazionale e l’attenzione mediatica ha obbligato il Comandante Admiral Huang Shu-kuang a tenere una conferenza stampa nella quale si è assunto tutte le responsabilità, annunciando che saranno presi dei provvedimenti.

Huang che ha detto di essere un amante degli animali ha dichiarato di provare “profonda vergogna”, condannato il gesto definito “orribile”.

I tre militari accusati di tortura saranno portati a processo e puniti in base alle leggi del paese sulla tutela degli animali.

Wang Jin-chun, il direttore del Kaohsiung Concern Stray Animal Association, ha riferito che i tre soldati hanno confermato e ammesso di avere preso a bastonate l’animale prima di appenderlo sulla scogliera.

Il fatto non è passato inosservato e lo stesso neo presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e il Ministro della difesa Feng Shih-Kuan hanno condannato l’atto crudele. Il ministro della difesa alla luce di quanto accaduto ha annunciato di voler avviare un programma formativo di educazione dei soldati alla tutela degli animali.

Preferiamo non condividere il video per non colpire la sensibilità di molte persone, considerando la crudeltà delle immagini presenti nel filmato, nel quale si vede l’agonia del povero cane. Una cosa certa è che questi gesti vanno condannati e i responsabili devono essere giudicati senza attenuanti.

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