Svezia, zoo sotto accusa: uccisi nove cuccioli di leone

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By Gabriele

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Purtroppo non è raro apprendere di animali maltrattati negli zoo e a volte anche uccisi: in contesti del genere, restano vittime anche dei poveri leoni. Poche settimane fa, era emersa la vicenda di Juborajmorto allo Zoo di Comilla, una città del Bangladesh. Se ne sta parlando con una certa risonanza sul web. Juboraj aveva 17 anni e nelle sue ultimissime settimane di vita non mangiava più bene, fino a smettere del tutto di nutrirsi tre giorni prima di esalare il suo ultimo respiro.

Spesso accade che i leoni muoiano di fame, insieme ad altri animali, come avvenuto in Venezuela, oppure siano a rischio ipotermia. Risale a un po’ di tempo fa un’emergenza simile, arrivata dal Taigan Safari Park, vicino Simferopol, in Crimea. Ma anche nel cuore della Vecchia Europa, purtroppo, ci si trova davanti a situazioni simili. Uno zoo in Svezia ha ammesso nelle scorse ore che cuccioli di leone nati sani sono stati eutanizzati perché non potevano più tenerli.

Il Boras Djurpark, un parco zoologico a circa 25 miglia da Göteborg, ha ammesso di aver ucciso nove cuccioli di leone nati sani dal 2012 a oggi. Bo Kjellson, amministratore delegato del parco, ha detto che gli animali sani a volte dovevano essere sottoposti a eutanasia. Infatti, respinti dal branco di leoni, non riuscivano a essere inseriti altrove. L’eutanasia veniva praticata nel giro di due anni, ha spiegato alla tv svedese l’amministratore delegato.

“All’epoca dei fatti” – si è giustificato Kjellson – “avevamo cercato di venderli o trasferirli in altri zoo per un lungo periodo, ma sfortunatamente non c’erano strutture che li potessero ricevere”. Per tale ragione, “quando le aggressioni diventavano troppo frequenti nel branco dovevamo rimuovere alcuni animali”. Qualche anno fa, dai Paesi del Nord Europa, era giunto un altro caso che aveva fatto clamore. Era stato abbattuto un leone all’Odense Zoo in Danimarca. Ma stavolta l’indignazione è stata maggiore, vista la serialità con cui sono state commesse le uccisioni.

“Non vogliamo nascondere la verità”

Il responsabile dello zoo svedese ha spiegato: “Non è un segreto in alcun modo e non cerchiamo di nascondere che funzioni così. Quindi sfortunatamente è un percorso naturale per i leoni che vivono in branco”. Kjellson ha detto che lo zoo non è sicuro di cosa potrebbe accadere agli altri leoni: “Lo vedremo in futuro. Attualmente, il branco funziona bene, ma alcuni di essi potrebbero diventare animali in eccedenza, e quindi proveremo a collocarli altrove”.

In caso contrario, potrebbero essere uccisi altri leoni, spiega chiaramente l’amministratore delegato. Solo due dei 13 cuccioli, nati da tre cucciolate separate, sono sopravvissuti negli ultimi cinque anni. Due soltanto di questi sono morti per cause naturali. Helena Pederson, ricercatrice in studi sugli animali presso l’Università di Göteborg, ha detto a SVT che l’eutanasia degli animali nei giardini zoologici ha sollevato la questione se tali istituzioni dovrebbero essere aperte. “Penso che dobbiamo riflettere sul motivo per cui è importante per noi avere zoo e se vale il prezzo che gli animali pagano per questo”, ha sottolineato.

GM

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