Trentino: l’orso M49 scappa alla cattura, la Provincia ordina abbattimento

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By lotta75

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Provincia di Trento ordina l’abbattimento dell’Orso M49

orso ,49 trento
Orso M49

La provincia di Trento aveva dato il via libera alla cattura dell’orso M49 anche se non ha mostrato segnali di aggressività. L’ordinanza era stata impugnata dalle associazione, tra le quali Lega nazionale difesa del cane- Lndc che presentò un ricorso al Tar che ha rigettato la richiesta di sospensione di cattura dell’orso in quanto la cattura si fondava su “esigenze di interesse pubblico”.

Sul tema dell’orso M49, Michele Pezone – Legale e Responsabile Diritti Animali LNDC ha dichiarato che “insieme al collega Paolo Letrari stiamo al lavoro per presentare in tempi brevi il ricorso” spiegando che “nel caso in cui il TAR emetta un’ordinanza che neghi la sospensiva – attualmente esiste solo un decreto presidenziale – siamo pronti ad adire il Consiglio di Stato per affrontare il tema principale di questa vicenda, ossia l’utilizzo strumentale dei poteri attribuiti dall’art. 52 dello Statuto di Autonomia al Presidente della PAT per decidere in modo autonomo la sorte di ogni orso giudicato “dannoso”. Tale condotta, a nostro avviso, aggira il dettato normativo (art. 11 DPR 357/97) che attribuisce solo al Ministro dell’Ambiente il potere di derogare (nei casi di vera necessità) al divieto di cattura e/o uccisione della fauna protetta, mentre la prassi amministrativa trentina invece è sempre stata quella di agire con ordinanze contingibili e urgenti, adottate ed attuate a tempo di record.”

Nonostante questo dibattito, la provincia ha proseguito la sua opera di cattura e la situazione è addirittura precipitata.

L’orso M49  dopo la cattura e il trasferimento al Centro faunistico Casteller,  che ha un’area recintata ed elettrificata a 7mila volt è riuscito a salire su un muro altro 4 metri e mezzo e a scavalcare la recinzione.

Infatti, stando alle ultime notizie, l’orso era stato catturato ma avrebbe scavalcato la recinzione e per questo, su di lui ora pende un possibile ordine di abbattimento.

E’ quanto ha dichiarato il presidente della provincia Maurizio Fugatti: “Se M49 si avvicinerà a zone abitate, i forestali hanno l’autorizzazione ad abbatterlo”, spiegando che “il fatto che l’orso sia riuscito a scavalcare una recinzione elettrificata con sette fili a 7mila volt, certificata dal ministero e da Ispra dimostra il fatto come questo esemplare fosse pericoloso e ci fosse un problema di sicurezza pubblica tale da giustificare l’ordinanza di cattura, scelta non appoggiata dal Ministero“.

La replica del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, contrario all’abbattimento non si è fatta attendere.

“Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata. E adesso si parla di abbattimento? Assurdo e paradossale”.

L’esemplare di 3 anni è entrato nel mirino della provincia in quanto sarebbe responsabile di diversi danneggiamenti al patrimonio zootecnico e di tentativi di intrusione in locali produttivi o privati.

Sul tema è intervenuta anche l’associazione Italiana difesa animali e ambiente- Aidaa. E’ lo stesso presidente Lorenzo Croce che in una nota ha annunciato che “una diffida è stata inviata al presidente della provincia di Trento, il leghista Fugatti dal presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce in relazione all’ordine di abbattimento che il presidente della provincia ha firmato nei confronti dell’orsa M49 la quale catturata stanotte è riuscita a fuggire da un recinto nonostante la presenza del filo elettrificato”.

Croce ha dichiarato di essere pronto a firmare “una denuncia penale contro il presidente Leghista della provincia di Trento qualora l’orsa venga abbattuta. Anche il ministro dell’Ambiente Costa si è dichiarato contrario all’abbattimento dell’orsa”.

Purtroppo, il destino di M49 sembra già scritto e come sempre a prevalere sarà l’arroganza di chi si crede al di sopra di tutto, delle leggi e della natura stessa.

Leggi–> Cattura dell’orso M49: la provincia di Trento ancora sotto ai riflettori

C.D.

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