Volontari catturano i cani randagi che rischiano di essere avvelenati

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By Loriana Lionetti

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Tutti sanno quanto i felini nell’antico Egitto siano stati amati e venerati attualmente questi animali vengono trattati benissimo in questo paese, la stessa premura non è mai stata tenuta nei confronti dei cani .

Cane Egitto
Cane Egitto

Sembra infatti che siano circa 15 milioni i cani randagi che vagano per tutto il paese alla ricerca di cibo e che si nascondono nei cantieri o nelle discariche disturbando la quiete pubblica ululando di notte. Secondo il governo 200.000 persone vengono morse da questi esemplari randagio contraendo molte malattie come ad esempio la rabbia.

La consapevolezza per la sorte  dei cani in Egitto

Cani Egitto
I cani in Egitto

Dopo secoli di continui rifiuti nei confronti di quello che per il resto del mondo è il migliore amico dell’essere umano finalmente sembra essere arrivati ad una sorta di accettazione, e grazie a questo interesse nei confronti dei cani sta aumentando anche il sostegno per l’assistenza medica, l’adozione e la sterilizzazione di questi randagi.

Sono moltissimi i volontari che si avventurano per le strade del Cairo armati di tranquillanti e reti da pesca nell’intento di catturare visitare vaccinare e sterilizzare queste creature.

Grazie a questo intervento stanno diminuendo i sostenitori della politica governativa che come soluzione aveva proposto lo sterminio di massa tramite avvelenamento.

Karim Hegazi è il proprietario di uno degli ospedali veterinari sito nei sobborghi di Maadi ha notato l’enorme cambiamento. Se prima infatti si trovava a soccorrere solo cani di turisti stranieri, ora sembrano essere molti quelli portati dagli abitanti.

Un famoso detto islamico avverte i credenti che se all’interno della propria abitazione vi è un cane gli angeli non entreranno. Motivo per il quale anche coloro che sono devoti alla religione stanno pian piano accogliendo i cani di strada tenendoli però nei cortili, o nei giardini o sui tetti, mantenendo quindi la propria convinzione religiosa ma adattandola.

L’Egitto sta assumendo sempre di più idee di ispirazione occidentale, stanno infatti sorgendo molti hotel che possano ospitare anche animali domestici, e moltissimi luoghi in cui gli animali sono bene accetti come caffetterie e ristoranti.

Sono moltissimi anche i negozio specializzati per la tolettatura o per prodotti di consumo per gli animali domestici.
Sui social sono esplosi i forum di consigli veterinari e per l’individuazione di randagi, i membri dei gruppi raccontano storie di salvataggi e coordinano le adozioni.

Sono stati aperti moltissimi rifugi e quello che è stato constatato online è che in moltissimi amano i cani e hanno iniziato a contrastare quelli che definiscono “metodi raccapriccianti del governo per controllare la popolazione canina”

Secondo alcuni attivisti infatti l’organizzazione generale per i servizi veterinari del ministero dell’agricoltura regolarmente autorizza l’uccisione di randagi spargendo veleno nelle strade durante la notte.

Mohamed Shehata, fondatore di Egyptian Vets for Animal Care, o EVAC, il primo programma fine alla sterilizzazione degli animali randagi ha dichiarato che la morte tramite veleno cosparso nelle strade oltre ad essere un modo orribile di mettere fine alla vita di questi animali che soffrono immensamente è un metodo pericolosissimo anche per la popolazione.

Molti sono stati i residenti che hanno denunciato il ritrovamento di carcasse di animali o che si sono recati nelle cliniche veterinarie  per cercare di salvare la vita a cani agonizzanti.

L’organizzazione governativa non ha ancora risposto alle domande poste sulla politica di abbattimento degli animali, ma in un recente rapporto, i cani di strada sono stati descritti praticamente come una minaccia : “bomba a orologeria che minaccia i nostri bambini“. L’uccisione di questi esemplari viene annunciata come “misericordiosa” poiché i cani danneggerebbero le persone, secondo il credo religioso.

Recentemente sempre più persone si stanno ponendo domande sugli effetti dannosi del veleno utilizzato per l’eliminazione di massa dei cani, che oltre ad essere una pratica barbara,  non debella in alcun modo le malattie dei cani, poiché oltre il 70% della popolazione randagi dovrebbe essere vaccinata per raggiungere l’immunità.

Per questa pratica brutale e priva di utilità viene infatti usata una sostanza tossica chiamata citrinina, ma la maggior parte di questa sostanza finisce per penetrare nel terreno e nel cemento, avvelenando giardinieri, netturbini e bambini che giocano in strada.

Fortunatamente questa consapevolezza sta portando sempre più persone ad aiutare queste povere creature  che finalmente vengono sterilizzate, vaccinate e adottate.

L.L.

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