Il leggendario Giorgio Armani aveva uno zoo di animali esotici, ecco l’unicità del Re della moda italiano.
Non solo moda e genio creativo, ma anche animo sensibile e puro, proprio come quello dei suoi amici. È saputo e risaputo che Giorgio Armani sia stato un amante di cani e gatti, ma anche di altri esemplari unici. Aveva infatti un vero zoo di animali esotici, e questo non lo sa quasi nessuno. Ecco di cosa si tratta, e quali sono stati gli ideali che hanno mosso le sue scelte.
Giorgio Armani è sempre stato attivo nell’ambito della difesa degli animali, dimostrazione di ciò, l’amore per la sua gatta con cui si faceva spesso delle foto. Ha diffuso messaggi contro l’abbandono degli animali. L’associazione “Io amo gli animali” ha collaborato spesso con lo stilista, il quale ha diffuso uno slogan potente “Abbandonare gli animali non è di moda!”
Coerente con la sua persona e ideali, si è messo contro l’utilizzo delle pellicce. Ha sin da subito stabilito che non avrebbero fatto parte delle sue creazioni. Uno dei primi di fama internazionale a compiere il gesto pratico e significativo, determinando un cambiamento di “cultura”.
Ha confermato che grazie alle nuove tecnologie è possibile far uso di alternative alle pellicce vere. Per un futuro più sano e sostenibile, la sua azienda avrebbe perseguito questa strada. Illuminante anche per altri che sono venuti dopo di lui.
Ma l’artista eccentrico per natura, ha fatto delle scelte molto particolari in termini di animali da compagnia.
Uomo creativo e sensibile, va ricordato anche per quei gesti che lo hanno reso speciale. Un’anima che ama gli animali, non può che essere dedita all’amore verso il prossimo. Atto di gentilezza oggi dimenticato dalla maggior parte delle persone che si limitano ad essere “massa” e poco individui unici ed irripetibili. Non solo cani e gatti, ma Giorgio Armani aveva uno zoo di animali esotici.
A dimostrare ciò è lo zoo a Villa Rosa, una sua proprietà situata nell’Oltrepo Pavese. Qui teneva circa un’ottantina di animali delle specie più incredibili. Questi vivevano in una distesa di ben 10 ettari di terreno. Un paradiso in terra che è stata fin da subito piena dimostrazione di quanto amasse la natura e gli esseri viventi in tutte le loro sfaccettature.
Con animali esotici non si intendono solo pappagalli sudamericani, che aveva tra l’altro, ma anche guanachi, alpaca, cerve, zebre e cigni, tutti conviventi in una regia unica nel suo genere. Di certo, si può pensare che essendo spostati dal loro habitat naturale, abbiano sofferto, ma in realtà la cura del dettaglio di Armani, si è estesa fino a questo punto.
Si è dedicato proprio a replicare la natura dei luoghi dai quali venivano importati. Spazi aperti e una qualità di vita garantita. Questa una curiosità che contribuisce a rendere sempre più leggendario il mito di Giorgio Armani.
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