Per quanto tempo il cane si ricorda di una persona: a rispondere alla domanda facendo luce sulla questione sono gli esperti del comportamento canino che spiegano quanto dura la memoria nei quattro zampe.
Psicologi e neurologi assicurano che la memoria dei cani è a corto termine. Ma dopo quanto tempo gli animali dimenticano gli episodi della loro vita? Quanto a lungo i quattro zampe sono in grado di ricordarsi di una persona? A rispondere alla domanda e a fare luce sulla questione sono gli esperti del comportamento canino.
Determinare con esattezza per quanto tempo un cane ricordi una persona è impossibile, in quanto la memoria è un processo cognitivo fortemente soggettivo e influenzato da una miriade di variabili interne ed esterne. I fattori chiave che influenzano il ricordo sono la profondità del legame con l’umano, le relazioni profonde e le emozioni che aiutano a fissare i ricordi. Le persone di riferimento rimangono impresse nella memoria del cane per lungo tempo, potenzialmente per tutta la vita, anche senza contatto frequente. Gli individui con un ruolo marginale nella sua vita vengono dimenticati più facilmente. La creazione di una relazione profonda aumenta notevolmente la probabilità di un ricordo indelebile e di una manifestazione emotiva al momento di un ricongiungimento.
I cani strutturano relazioni profonde e vivono emozioni che aiutano a fissare i ricordi. Più tempo ed esperienze significative vengono condivise, più è probabile che il cane conservi ricordi vividi di quella persona. Le emozioni positive (gioia, curiosità) favoriscono l’apprendimento e la memorizzazione, motivo per cui l’educazione cinofila moderna predilige approcci basati sul piacere. Gli stati di rabbia o paura ostacolano l’accesso alle conoscenze pregresse.
I cani possiedono capacità mnemoniche essenziali per l’apprendimento, l’elaborazione dei pensieri e la risoluzione di compiti. Sono in grado di formare apprendimenti associativi stabili quando uno stimolo si ripete più volte, segnalando la ricomparsa di un evento (piacevole o spiacevole). La memoria nel cane è strettamente legata ai sensi, in particolare all’olfatto. Questo senso è fondamentale per memorizzare persone, luoghi ed eventi, agendo come un potente anello di congiunzione con i ricordi.
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La capacità di accedere e utilizzare la memoria varia enormemente tra i cani. Inoltre, tende a diminuire con l’età. Per i cani anziani, l’allenamento cognitivo (come i giochi di attivazione mentale) è vitale per mantenere le capacità mnemoniche. Il pet può dimostrare di ricordare una persona in vari modi, dai ricordi positivi ai ricordi negativi, all’assenza di manifestazione. È possibile che un cane conservi il ricordo ma non lo manifesti esteriormente, dando l’impressione errata di aver dimenticato.
La perdita di una persona di riferimento, in particolare il pet mate, può essere vissuta dal cane come un trauma. La sofferenza, che sia dovuta a morte, abbandono o nuova adozione, viene affrontata in maniera soggettiva. Mentre alcuni cani mostrano maggiore resilienza, per altri la scomparsa del punto di riferimento si trasforma in una tragedia con ripercussioni a lungo termine.
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Accarezzare il cane è un modo per rendere più duratura l’esperienza del ricordo. Accarezzare un cane non è un atto banale, ma il frutto di una relazione millenaria che continua a influenzare la nostra salute e la nostra vita emotiva. In quel gesto c’è la gioia di un incontro inaspettato e, allo stesso tempo, il riflesso di chi siamo: esseri sociali che trovano conforto e forza nel legame con gli animali. Avere un cane o anche solo cercarne la compagnia incoraggia uno stile di vita più attivo. Le passeggiate e il tempo trascorso all’aria aperta non solo rafforzano il legame con la natura, ma promuovono anche abitudini salutari. Anche un incontro casuale in città è un piccolo promemoria di questo legame ancestrale. (di Elisabetta Guglielmi)
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