L’uomo ha sempre basato la superiorità della specie attraverso diversi parametri tra cui quello dell’intelligenza. Eppure, in base a recenti ricerche sul funzionamento cognitivo, l’intelligenza si rivela sotto varie forme e non solo linearmente e in base ad una sola evoluzione, ovvero quella del sistema che l’uomo ha costruito. Le facoltà della mente sono infinite e l’uomo sfrutta solo l’8% delle sue capacità. Ecco perché è sempre difficile paragonare forme d’intelligenza e soprattutto stabilire la superiorità di una specie rispetto ad un’altra. In ogni caso, molti studi sul regno animale si sono indirizzati sul misurare l’intelligenza delle specie e in alcuni casi si sono rivelati fondamentali nel discorso “anti-specista” per la tutela e i loro diritti.
Non tutte le ricerche sono pertanto discriminatorie e in un’ottica nuova, non si tratta di creare delle differenze, quanto di scoprire dei mondi e nuove vie per la comunicazione e la comprensione di altre specie. In questo rientrano gli studi sul comportamento e l’intelligenza dei cani sempre nel rispetto della natura stessa dell’animale. L’intelligenza del cane, come affrontato in un precedente articolo come negli esseri umani, varia in base alle predisposizioni e capacità individuali e negli ultimi anni sono spuntati diversi test per misurarla, diventando virali in rete.
Tra i diversi test come i giochi Trixie dog activity ci sono anche molte attività promosse in rete con le quali misurare l’intelligenza di fido e anche App che stanno letteralmente spopolando, con le quali imparare a conoscere il cane, scoprire le sua attitudini e imparare ad interagire meglio con lui.
Un ambito molto vasto, nel quale è difficile trovare delle certezze, di sicuro, tutto risiede nella comunicazione. Tuttavia, ci sono alcuni esperti che sono certi delle differenze e che alcune razze sono più intelligenti di altre.
Come ad esempio, il noto addestratore britannico Graeme Sims che ha stillato una classifica delle razze più intelligenti, con il Border Collie in cima alla graduatoria con il Barbone, seguiti dal Golden, il Labrador e il Pastore tedesco.
Una classifica piuttosto discussa in quanto viene evidenziato che non tiene conto delle diverse abilità. Non a caso, come riporta il TGcom, Daniele Mazzini, istruttore cinofilo ha dichiarato che si tratta di un errore piuttosto diffuso, “abbinare l’intelligenza alla docilità e all’obbedienza”. Ovvero, la risposta ai comandi non è sinonimo di intelligenza e soprattutto è giusto ricordarsi che il comportamento, l’attitudine e il carattere di un cane, varia in base alla razza: come negarlo!
In conclusione, discriminare una razza in base ad un tipo di esercizio non è certo consigliabile. Piuttosto, meglio evidenziare che un tipo di cane è predisposto ad un’attività piuttosto che ad un’altra, un po’ come le persone: c’è chi ama la matematica, chi la letteratura e chi, preferisce divertirsi!
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