L’evoluzione non è un optional, è scienza pura, ecco come vedono davvero gli animali, alcune verità sono sconvolgenti!
Non tutti gli esseri viventi “vedono allo stesso modo”, non si sta parlando di miopie o altre malattie della vista, ma quanto di adattamento e sopravvivenza che determinano l’evoluzione degli animali. Ognuno si è adeguato a un habitat con varie strategie, che sia per cacciare o fuggire dai predatori.
La posizione degli occhi condiziona la percezione. Averli sul capo, è un tratto evolutivo essenziale. Gli erbivori di norma li hanno laterali, per avere la visione panoramica che permette di individuare con rapidità i pericoli, anche se a scapito della percezione della profondità.
Mentre i predatori hanno occhi frontali, ciò garantisce loro una visione binoculare più efficace e con una migliore percezione delle distanze. A ognuno le sue abilità e condizioni, adattandosi all’ambiente stesso.
Dopo una prima presentazione degli animali in genere, si scopre nel concreto come vedono. Perché il mix di caratteristiche personali e adattamento all’habitat determinano un certo tipo di evoluzione.
Gli insetti hanno un’acuità visiva limitata, non percepiscono con chiarezza i colori. Vedono la luce ultravioletta, il giallo e il blu. Una vista efficace che gli consente di vedere oggetti in movimento, quasi in “slow-motion”, a causa della rapida successione di immagini che inviano al cervello.
La maggior parte ha occhi composti da tante unità ottiche chiamate ommatidi, che producono un’immagine a mosaico. Molti possiedono “ocelli”, semplici occhi che rilevano l’intensità luminosa e aiutano l’orientamento, percependo la luce polarizzata.
Per i pesci la vista è condizionata dall’acqua che agisce come filtro. Chi vive alla superficie percepisce il verde, rosso e blu, e la luce UV. Chi sta in profondità si è adattato per vedere al buio. La vista è monoculare, e già dopo poche decide i metri non vedono chiaramente.
Gli anfibi variano, le rane vedono nitidamente solo gli oggetti in movimento e di notte la vista è efficace. Mentre quelli senza zampe, gli apodi e tritoni, sono atrofizzati perché vivono in ambienti oscuri. Tra i rettili i camaleonti possono ruotare gli occhi in modo indipendente, e vedono a 360°. Differentemente i serpenti hanno un vista debole e si affidano ai recettori termici per percepire le prede a sangue caldo.
Gli uccelli sono quelli che vedono meglio con un contrasto superiore a quello umano, e percepiscono anche la luce UV. Posseggono la messa a fuoco per i particolari, e in alcune specie la lateralizzazione dell’encefalo specializza i due occhi per compiti diversi, come la ricerca di pericolo o l’orientamento in volo.
Per i mammiferi è ancora più varia la diversificazione. Vacche e cavalli con occhi laterali hanno una visione binoculare ridotta, diverso per cani e gatti ce vedono benissimo negli spazi bui grazie all’elevata percentuale di bastoncelli nella retina, ma distinguono meno colori. I topi invece hanno una vista debole, non distinguono il rosso e si affidano a olfatto e tatto.
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