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Curiosità

Dimostrazioni di affetto al gatto o come dire al micio: “ti voglio bene”

Una nuova lista delle migliori dimostrazioni di affetto per un micio: scopri in che modo poter dire al gatto: “ti voglio bene”.

Coccole col gatto (Pixabay Westfale – Amoreaquattrozampe.it)

A volte dire “ti voglio bene” non basta: bisogna dimostrarlo anche con i fatti. Questa massima, generalmente accostata agli esseri umani, vale anche per i nostri amici con la coda. Sapere cosa amano o cosa detestano i gatti può dunque essere un primo modo efficace per divenire più consapevoli delle loro abitudini, trasformando le nostre azioni – di risposta a tali conoscenze – in dimostrazioni di affetto.

Se è vero che i gatti mostrano di essere predisposti alla nostra compagnia facendo le fusa, oppure impastando i biscotti con le loro adorabili zampette, al contempo esistono anche degli altri piccoli segnali denotativi del loro stato d’animo ma che talvolta diamo inconsciamente per scontato.

Le diverse dimostrazioni di affetto al gatto, come dire al proprio micio: “ti voglio bene”

Rispettare i limiti di un gatto equivale ad amarlo profondamente. Se rispettiamo la quotidianità del nostro gatto, e dunque le sue scelte, il felino si sentirà accettato per quello che è e farà tesoro di questa consapevolezza come prima e imprescindibile dimostrazione d’amore nei suoi confronti.

Un bacio al gatto (Pixabay AdinaVoicu – Amoreaquattrozampe.it)

Oltre ad assicurarci che l’ambiente domestico in cui ospitiamo il gatto sia per lui confortevole e stimolante, nonché in grado di rispondere alle sue basilari esigenze, vi sono anche degli altri consigli da tenere a mente:

I punti giusti

Nulla potrebbe infastidire di più un gatto che essere accarezzato da un umano nel punto sbagliato del suo corpo. Da un atteggiamento di disponibilità assoluta il gatto potrebbe mostrarsi restio, allontanarsi dalla nostra compagnia e addirittura scegliere di non prenderla più in considerazione come aveva fatto, di buon grado, precedentemente. Per tal ragione consultare l’apposita guida dalla quale si evince nei dettagli quando e dove accarezzare il gatto potrebbe essere un buon punto di partenza.

Il suo gioco preferito

Partecipare ai giochi preferiti dei nostri gatti è un altro dei modi con cui potremmo dimostrare, nel pratico, l’affetto che proviamo nei loro confronti. Trascorrendo del tempo di qualità in sua compagnia inoltre evitiamo che il micio, anche da solo, possa rischiare di annoiarsi. Condividere con lui, ad esempio, dei momenti legati alla sfera dell’intrattenimento, ma non dimenticando – al contempo – di coltivare il suo spirito d’iniziativa nella caccia, è considerato dagli esperti come uno degli escamotage più riusciti per poter rafforzare il nostro legame con il micio e per aumentare la sua sicurezza quando non siamo con lui.

Imitare ma non esagerare

Un ottimo modo per evitare di infastidire il gatto con troppe carezze è quello di mostrare a lui il nostro affetto provando a imitare alcuni dei suoi comportamenti. I gatti, ad esempio, hanno talvolta l’abitudine di strofinare il loro muso addosso a noi. I mici si comportano in questo modo per “contaminarci” con il loro odore. Noi, allora, per non invadere il loro spazio e dimostrare, al tempo stesso, che siamo sempre lì per lui potremmo anche pensare, in un momento di gioco, di fare lo stesso.

Un gatto affettuoso (Pixabay VS_star – Amoreaquattrozampe.it)

Secondo il parere degli esperti imitare questo comportamento del gatto, strofinando il nostro viso sulla sua testa, può favorire la nascita di un legame più profondo con lui senza correre il rischio di risultare invadenti. (Giada Ciliberto)

Giada Ciliberto

La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) - conclusosi nel 2020 presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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