Molti tengono più gatti in appartamento, ma quanti conoscono davvero cosa dice la legge a proposito?
Gli amanti dei gatti in appartamento sono gente tranquilla e che ama passare del tempo in casa in compagnia del proprio cucciolo, ma non tutti sanno quanti ne possono tenere. Ci sono molteplici disposizioni legislative che pongono condizioni e limiti, ecco di quali si tratta e cosa si rischia.
Ingenuamente la maggior parte delle persone pensa che si possa decidere in totale autonomia entro le mura della propria abitazione davanti scelte del genere, invece ci sono degli aspetti disciplinati dalla legge che bisogna tenere in considerazione.
La stessa Corte di Cassazione ha espresso il principio della “tollerabilità”. Con questo stabilisce che un numero eccessivo di animali, che va ben oltre tale condizione, può portare i vicini ad essere i percettori di un possibile risarcimento. Quindi, è fondamentale al fine di evitare problemi, non avere troppi esemplari in casa.
Ma la domanda sorge spontanea: quanto è troppi? Ecco che le diverse disposizioni danno risposte essenziali.
Non c’è una risposta univoca, ma bisogna conoscere l’interpretazione normativa valida generalmente, ma anche cosa implicano le differenti disposizioni. Di seguito, si esplica il quadro completo in grado di chiarire a cosa si sta facendo riferimento.
Diciamo che in relazione alla legge italiana non c’è un limite rigido che indica il numero esatto di quanti gatti si possono tenere o meno in casa. Quindi, fin qui, la maggior parte pensa che non ci sia un limite effettivo. In realtà, non è così, ci sono delle regole particolari e delle conseguenze da tenere a mente. Sia per il benessere degli animali, sia per l’ira dei vicini.
Assodato che non c’è un limite massimo, si conferma che il benessere animale e umano è il principio che si unisce a quello della tollerabilità sopraindicato. A ciò, segue quanto esposto dal Codice Civile.
L’art. 1138 del C.C. afferma che non si può vietare di tenere animali domestici in casa, ma è anche vero che ci sono regolamenti condominiali che possono imporre limiti sull’uso degli spazi comuni, se gli animali creano disturbo. Si tratta appunto di miagoli persistenti e puzze di vario genere prodotte da sporcizia e escrementi.
Per fare stare bene l’animale, ci si base sul valore di un metro quadrato per gatto, oltre al fatto di avere lettiere a sufficienza, circa una mezza per gatto, con tanto di spazio per giocare.
Diversa è la gestione delle colonie feline. I gatti vivono in libertà, e sono protetti dalla Legge n. 281 del 1991. Queste devono essere registrate presso il Comune o l’ASL del territorio, e gli esemplari che ci vivono non possono essere allontanati se non per ragioni sanitarie.
Gli animali che vivono al freddo, le 5 specie più straordinarie: i loro comportamenti e…
Il gravissimo accaduto ci spinge a chiederci cosa c'è che non va nella nostra società:…
Era rimasto intrappolato e non riusciva a tirarsi fuori da quel fosso: ci sono volute…