Proseguendo il nostro percorso sulla comprensione del linguaggio del gatto, dopo aver affrontato il tema del movimento della coda (clicca qui). è importante ricordare quanto nella comunicazione del gatto, vari segnali contribuiscono a lanciare un messaggio, per cui andrebbero affrontati in un quadro più generale associati tra loro.
Al di là di tutto, nella comunicazione felina conta molto il canale visivo che svolge un ruolo fondamentale. Ad esempio, a differenza dell’uomo, un contatto visivo tra due esemplari non è un segno di amicizia, quanto invece una sfida, nella quale un esemplare cercherà di far abbassare lo sguardo all’altro gatto.
Si rivela strategico ricordare che l’occhio del gatto ha una visione periferica tramite la quale l’animale riceve una miriade d’informazioni. Ecco perché tendiamo a vedere i gatti restare in una posizione per molto tempo mentre osservano nel vuoto. In realtà riescono a percepire un’infinità di sfumature che sfuggono agli umani.
La pupilla del gatto è indicativa del suo umore: per cui se il gatto ha paura, le sue pupille tendono a dilatarsi. Si tratta di un sistema grazie al quale l’animale potrà percepire un maggior numero di informazioni visive possibili. Si tratta di un segnale con il quale capire non solo che l’animale è spaventato, ma che desidera ritirarsi.
Molti segnali sono simili, ecco perché è necessario valutare il linguaggio complessivo del corpo del gatto per poter capire in quel momento che cosa sita cercando di dire. Spesso, lo sguardo del nostro felino domestico può essere interpretato, associandolo alla posizione delle orecchie che indicano le intenzioni.
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