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Ansiolitici nell’ambiente: la scioccante verità su come i nostri farmaci alterano il comportamento degli animali

L’inquinamento è un problema disastroso e a pagare le conseguenze della nostra inciviltà o comunque  dei nostri rifiuti spesso sono le creature del regno animale.

Ansiolitici nell’ambiente: la scioccante verità su come i nostri farmaci alterano il comportamento degli animali(Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)

Il rapporto tra progresso farmaceutico e equilibrio naturale infatti  è spesso contraddittorio, sembra infatti che  le molecole di un farmaco  progettate per calmare la mente umana disperse nell’ambiente e dissolvendosi nelle acque   sembrano disturbare profondamente il comportamento degli animali selvatici.

Un fenomeno  del quale fino a d’ora non si era a conoscenza  capace di compromettere dinamiche ecologiche millenarie, tra le sostanze maggiormente sotto osservazione, spiccano gli ansiolitici, la cui presenza crescente nei sistemi fluviali e marini solleva interrogativi inquietanti.

Ansiolitici nell’ambiente come influiscono sugli animali

Ansiolitici nell’ambiente: la scioccante verità su come i nostri farmaci alterano il comportamento degli animali(Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)

Il clobazam, ansiolitico comunemente utilizzato contro  per contrastare i disturbi dell’ansia,  negli ultimi periodi è stato rilevato in concentrazioni sempre più consistenti anche in ambienti remoti che teoricamente sarebbero dovuti rimanere  intatti. La cosa più inquietante non è tanto la sua diffusione nell’ambiente ma  l’impatto sul comportamento degli animali esposti a questo farmaco.  I giovani esemplari contaminati manifestano alterazioni comportamentali che potrebbero compromettere  persino il loro  intero ciclo migratorio.

La presenza di  psicofarmaci nell’acqua  si sta rivelando un meccanismo di interferenza neuro comportamentale non previsto,  salmoni ad esempio noti per la loro migrazione epica tra acque dolci e marine, vengono colpiti in un momento cruciale della loro vita.

L’assorbimento di clobazam, anche se  in dosi minime sembra aver  modificato  radicalmente l’atteggiamento del pesce, sembra infatti che gli esemplari che hanno assorbito il farmaco siano più propensi all’esplorazione,  e sembrano essere meno intimoriti dagli ostacoli, apparentemente questi potrebbero sembrare  effetti vantaggiosi in realtà sono  comportamenti estremamente  pericolosi.

La tendenza a muoversi in gruppo che è fondamentale per la difesa dai predatori viene sostituita dalla voglia di muoversi in modo solitario, questo  cambiamento  rende i pesci  vulnerabili, disorganizzati e imprevedibili nella risposta agli stimoli minacciosi.

È la neurochimica che si insinua nella selezione naturale, distorcendo strategie evolutive affinate nel tempo. La molecola ansiolitica, sviluppata per placare l’ansia umana, riscrive i codici del comportamento animale, interferendo con i neurotrasmettitori condivisi tra le specie.

Il clobazam è solo uno dei circa novecento principi attivi già rilevati nei fiumi, nei laghi e nei mari di tutto il mondo gli  antidepressivi, antibiotici, anticoncezionali sono tutti farmaci  progettati per essere biologicamente attivi a concentrazioni minime e sono resistenti alla degradazione.

Quello che si osserva nei salmoni potrebbe verificarsi anche in altri animali  acquatici come  anfibi, crostacei, molluschi, uccelli pescatori. L’intero habitat di queste creature potrebbe infatti essere  essere alterato da questi composti.

 

Loriana Lionetti

Loriana Lionetti nasce a Anzio nella provincia di Roma nel 1989 consegue gli studi come perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Dopo gli studi si concentra su le sue due più grandi passioni: La scrittura e gli animali. E’ infatti la fiera mamma adottiva di 3 cani 2 gatti un drago barbuto e un Ara Ararauna. Con gli anni la sua curiosità l’ha portata ad informarsi e prodigarsi sempre di più per gli animali e per l'ambiente e nell'informazione e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista presso l'ordine dei giornalisti del Lazio . Lavorare per amore a quattro zampe gli ha permesso quindi di poter combinare il suo lavoro con le sue passioni.

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