Cucciolo di pochi giorni trovato in una scarpa, la sua storia sta facendo venire le lacrime a tutto il mondo.
Nelle campagne della Serbia, tra rifiuti buttati alla rinfusa e silenzi che fanno male, un cucciolo minuscolo cercava di tenersi in vita come poteva. Nessuna mamma vicino, nessuno che lo proteggesse. Solo una scarpa vecchia, mezza aperta, diventata il suo rifugio improvvisato.
Lì dentro, rannicchiato come se quel pezzo di gomma fosse una tana, aspettava. Non si sa cosa, forse un po’ di calore. Forse solo che qualcuno si accorgesse di lui.
A vederlo per primo è stato Goran Marinkovic, un volontario che ogni giorno gira per quelle zone portando cibo ai randagi. Non è la prima volta che trova animali in difficoltà, ma quel cucciolo… qualcosa lo ha fermato. Un corpicino stremato, gli occhi quasi chiusi, il respiro leggero come un soffio.
Goran si è avvicinato piano, senza fare rumore. Ha capito subito che da solo non ce l’avrebbe fatta. Lo ha preso tra le mani, lo ha avvolto in una coperta e ha iniziato quel viaggio verso la vita che per molti altri purtroppo non arriva mai. Il piccolo è stato chiamato Smesten.
Smesten è arrivato dal veterinario in condizioni davvero pessime: debolezza, fame, disidratazione. Eppure, dentro quei pochi grammi di corpo, c’era una voglia di vivere che nessuno si aspettava. Ogni giorno un passo in più. Un cucchiaio di pappa in più. Una coda che iniziava appena ad accennare un movimento.
E poi è successo qualcosa che non sempre accade: Goran si è affezionato. Non come succede a tutti i volontari, che vogliono bene e poi lasciano andare. Stavolta c’era un legame diverso, qualcosa che lo ha spinto a dire: “Tu vieni con me”.
E Smesten è entrato nella sua casa, tra altri animali salvati, in un posto dove finalmente non deve più stringersi in una scarpa per proteggersi dal mondo.
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La foto del suo ritrovamento è diventata virale, ma non per pietà., ma perché racconta cosa può accadere quando una persona decide di non voltarsi dall’altra parte.
E la storia di Smesten è davvero la prova che anche il gesto più piccolo può cambiare tutto. Perché per molti animali, la differenza tra vivere e scomparire sta proprio lì, in uno sguardo che non giudica e in una mano che si tende.
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