Mosè è un cucciolo di Jack Russel che è stato tratto in salvo dopo averlo visto penzolare nel vuoto appeso con un cappio.
Purtroppo avere degli animali in casa non è per tutti quanti. Credere che ogni persona possa essere in grade di prendersi cura di un cucciolo è quanto più sbagliato possa esserci. Esistono infatti degli individui che non dovrebbero avere la possibilità di avere alcun tipo di animale in quanto pericolosi per la loro incolumità. In provincia di Varese è stato tratto in salvo un cucciolo di Jack Russel di pochissimi mesi dopo che le autorità hanno ricevuto una segnalazione di maltrattamento. Il povero cane era stato appeso dal proprietario con un cappio e lasciato penzolare nel vuoto.
Il piccolo Mosè è un cucciolo di Jack Russel di soli 3 mesi che ha dovuto sopportare un vero e proprio maltrattamento da quello che era il suo proprietario. Il povero cane è stato visto da alcune persone mentre penzolava nel vuoto attaccato con un cappio e una corda.
Da qui è partita una segnalazione alla polizia locale di Vergiate, in provincia di Varese, e subito le autorità si sono recate nel luogo della segnalazione per verificare il fatto e per poter constatare le condizioni di salute dell’animale. Il proprietario del Jack Russel non è nuovo a questo tipo di azioni, infatti già qualche mese prima la polizia era dovuta intervenire per un caso simile.
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Quando la chiamata di alcune persone che avevano notato la spaventosa scena è arrivata ai centralini dei Vigili Urbani, gli agenti si sono subito recati sul posto. Una volta arrivati e chieste spiegazioni all’uomo che aveva compiuto il gesto, questo si è subito giustificato dicendo che ciò che aveva fatto era stato necessario per poter educare il cucciolo.
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Il cane, soprannominato successivamente Mosè, è stato allontanato dall’uomo e portato in stallo presso il Canile Municipale di Vergiate dove è stato immediatamente visitato. Al momento dell’intervento infatti il cucciolo sembrava avere i segni di uno stiramento della trachea dovuto proprio al fatto di essere stato lasciato per diversi minuti appeso con una corda. Quando la storia del piccolo Mosè ha iniziato a girare per i canali social, la reazione sconvolta della gente non ha attardato ad arrivare e moltissime persone hanno provato ad informarsi per poter prendere in affido il piccolo Mosè.
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