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Volontari indossano divise speciali per salvare le zebre orfane dai bracconieri

I volontari e i ranger di un’associazione decidono di indossare delle divise molto speciali per salvare le zebre orfane dai bracconieri. 

Prima e dopo il salvataggio di Diria (Instagram sheldricktrust – Amoreaquattrozampe.it)

L’associazione no-profit “Sheldrick Wildlife Trust” pare stia divenendo molto apprezzata in tutto il mondo per le particolari modalità di salvataggio che vengono quotidianamente adottate dai suoi ranger. I volontari dell’associazione, con base operativa in Kenya, si impegnano da anni per garantire la salvaguardia di cuccioli di zebre rimasti orfani per colpa delle incursioni, sempre più numerose, portate avanti dai bracconieri.

Oltre alle divise speciali: tanta cura e tanto amore per le orfane zebre della riserva

Uno dei casi di recupero più emozionanti è quello riguardante la piccola zebra Diria. La zebra, dopo essere rimasta orfana a causa dell’agguato – stavolta -di un branco di leoni, è stata tratta in salvo dai ranger nel mese di marzo del 2020. Ora, a distanza di 4 anni dal suo recupero, la piccola Diria sembra essere finalmente pronta per poter tornare nel suo habitat naturale.

La zebra Diria (Instagram sheldricktrust – Amoreaquattrozampe.it)

Per favorire la riuscita delle operazioni di recupero degli animali, molto spesso terrorizzati e feriti dai bracconieri, i ranger indossano delle uniformi molto particolari che aiutano gli animali a rassicurarsi dinanzi alla loro presenza e a riconoscere i volontari come loro amici sin dal primo loro incontro. Prima di iniziare ciascuna missione i ranger della @sheldricktrust indossano delle divise sulle quali è stato trasposte le caratteristiche strisce del manto delle zebre.

Quando gli orfanelli vengono allontanati dalle zone a rischio vengono trasportati nel rifugio dove poter ricevere le cure dei veterinari. Anche in quel caso i ranger non smettono di indossare la loro uniforme durante le dimostrazioni di affetto e cura Dopo la sorpresa generata dalla nascita di una zebra a pois, sempre in Kenya: il sostegno per i cuccioli rimasti orfani a causa del bracconaggio si estende anche ad altre specie di animali.

Non solo zebre: l’organizzazione salva altri cuccioli

È di due giorni fa la rassicurante notizia che informa sulla salute di Pardamat. Il piccolo e coraggioso elefantino ha appena compiuto 6 mesi, dopo essere stato tratto in salvo dai ranger nel mese di luglio 2023 in seguito all’uccisione della mamma. Il corpo dell’elefantessa senza vita è stato trovato nella riserva di Mara, dopo essere stata colpita a morte dai bracconieri.

Elefantino durante il pre-soccorso in Kenya (Instagram sheldricktrust – Amoreaquattrozampe.it)

Quest’ultima – secondo almeno quanto affermato unanimemente dai portavoce dell’organizzazione – sarebbe stata soltanto l’ennesima triste dimostrazione in Kenya del conflitto tra uomo e natura selvatica che purtroppo, nonostante i numerosi e costanti interventi sul territorio, non accenna a estinguersi.

I volontari sono intervenuti attraverso un ultimo post, condiviso sul profilo Instagram dell’associazione in Kenya il 1 febbraio 2024. In didascalia alla pubblicazione i ranger hanno voluto precisare come il sostegno degli utenti sia stato fondamentale per poter proseguire le loro missioni. Aiutare Diria, non solo a rimanere in vita, ma anche ad affrontare la sua condizione traumatica al momento del suo recupero è stato possibile anche, e soprattutto, grazie alla loro tenacia. 

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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