Allarme strage elefanti in Africa. Aumentano anche rinoceronti vittime dei bracconieri

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By lotta75

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In occasione della 66esima riunione del Comitato permanente della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites), che si apre a Ginevra, il Wwf ha lanciato un allarme sui crimini commessi ai danni della fauna selvatica.

In primo piano spunta il tragico scenario degli eleganti africani, per cui si contano che siano rimasti solo 470mila esemplari, laddove la popolazione di questi animali era tra i 3 e i 5 milioni all’inizio del 1900.

Secondo i dati, emerge che circa 30mila elefanti africano vengono uccisi ogni anno dai bracconieri per il commercio d’avorio, pari ad 80 esemplari al giorno e il 90% degli esemplari vive in SudAfrica.

Tra le vittime del bracconaggio anche i rinoceronti per cui in Sudafrica dove nel corso del 2015, per il terzo anno consecutivo sono stati colpiti anche oltre mille rinoceronti per il prezioso corno richiesto dal mercato illegale che si fonda sulle superstizioni e che viene venduto a circa 100mila dollari il chilogrammo.

Nel corso della riunione del Cites sarà fatto un bilancio delle attività di contrasto promosse per la tutela della fauna selvatica più a rischio, tra cui i progressi compiuti nell’attuazione dei Piani d’azione nazionali sull’avorio da parte delle 19 nazioni coinvolte nei traffici illegali.

Carlos Drews del Wwf WWF ha ricordato che  “alcuni Paesi, tra cui la Thailandia, hanno fatto progressi significativi, ma sono troppi i Paesi che hanno fatto poco o non abbastanza” per questo sottolinea Drews il WWF chiede alla Cites di “applicare una pressione supplementare sui paesi più pesantemente coinvolti nel commercio” come Vietnam e Mozambico. Tra i paesi nel mirino dell’Ong vi sono anche  il Nigeria, Angola, Zimbabwe, Laos o la Tanzania dove negli ultimi cinque anni, il 60% della popolazione di elefanti è stata sterminata.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica il WWF ha promosso la campagna Diamo voce con tanto di hashtag #DIAMOVOCE contro il bracconaggio (clicca qui)

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