Utilizzato come esca nei combattimenti. I volontari scoprono le torture agghiaccianti che ha subito

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By lotta75

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Una storia come tante di violenza e crudeltà nei riguardi degli animali. Nella maggior parte dei casi, queste vicende restano all’oscuro e con molte probabilità quello che viene riportato dai media, purtroppo, rappresenta solo l’1% degli orrori di cui sono vittime i nostri amici a 4zampe.

I volontari di Animal Charity hanno pubblicato la fotografia di un cane, un pit bull, con delle ferite sul muso, sulla pagina facebook dell’associazione, raccontando la storia di quel tenero esemplare, recuperato dalla polizia locale di Youngstown, mentre vagava nei pressi del portico di un palazzo.

Il povero esemplare, soprannominato “Bubbles“, presentava delle cicatrici e delle ferite ancora aperte sul muso che hanno subito portato i volontari ad ipotizzare che il cane sia stato utilizzato nei combattimenti. Approcciandosi a Bubbles, lo staff dell’associazione si è reso conto di quanto era dolce: il cane strofinava il suo muso contro di loro per dimostrare il suo affetto e la sua gratitudine.

Tuttavia, c’era qualcosa che non tornava. Ovvero, Bubbles nonostante queste dimostrazioni di affetto, non aveva mai cercato di leccarli. Ecco perché, insospettiti da questo strano comportamento, i volontari hanno controllato meglio l’animale, arrivando alla macabra e triste scoperta che qualcuno aveva tagliato la sua lingua e gli aveva anche storto e strappato dei denti.

Insomma, questa povera creatura era probabilmente un’esca, utilizzata per addestrare i cani di combattimento. Per i volontari, Bubbles ha subito le torture peggiori nel suo passato e nonostante ciò ha trovato la forza di sopravvivere e ha mantenuto il suo carattere docile.

Lo staff si è stupito che l’esemplare abbia imparato ad alimentarsi e a bere da solo senza la lingua. Adesso, fanno sapere dal rifugio, è al sicuro e potrà cercare di mettere da parte quei ricordi che appartengono ad una vita che non sarà più la sua. Per lui l’associazione sta cercando una famiglia chiedendo che sia “l’unico cane”, in quanto dovrà ricevere delle attenzioni speciali.

 

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