Abbandonato dalla madre alla nascita, paralizzato da un’infezione: poi accade il miracolo

Abbandonato dalla madre alla nascita, paralizzato da un’infezione: poi accade il miracolo

Una storia che dona speranza quella di una piccola capra che la madre aveva abbandonata alla nascita, durante una tempesta di neve, lo scorso inverno. Gli allevatori, trovarono il capretto che sembrava morto e congelato. Per questo, il cucciolo fu preso e portato dentro casa al caldo e venne messo dentro al forno con lo sportello aperto. Per miracolo, la capra, chiamata Toast, tornò in vita.

Purtroppo il dolce capretto aveva contratto un’infezione che aveva provocato una paralisi ai suoi arti. A quel punto, i titolari dell’azienda si sono messi in contatto con un santuario che non potendo occuparsi del cucciolo ha rivolto l’appello ad una volontaria, Caitlin Cimini che si è subito resa disponibile ad occuparsi della capra nell’ospitarla nel suo rifugio Rancho Relaxo.

Toast venne portato da un veterinario dove è stata accertata un’infezione che si era propagata dal cordone ombelicale e aveva colpito gli arti, le articolazioni, arrivando addirittura alle ossa. C’erano poche possibilità di recuperare il povero cucciolo e nel peggiore dei casi rischiava anche l’amputazione di alcuni arti.

Questa ipotesi non faceva paura alla Cimini pensando già ad un carrello speciale per Toast. Tuttavia, a distanza di una settimana, la febbre iniziò a svanire e Toast venne sottoposto ad una cura per l’infezione che aveva colpito i suoi arti. Lentamente, le condizioni di Toast migliorarono fino al giorno in cui il veterinario chiamò la volontaria comunicandogli che la piccola capra aveva iniziato a calciare un pochino. All’indomani, la Cimini si recò dal veterinario per vedere Toast e a grande sorpresa lo trovò in piedi, dritto su tutte e quattro le zampe. Anche se non riusciva ancora a camminare, si trattava di un vero e proprio miracolo.

Dopo pochi giorni, il piccolo Toast era pronto ad affrontare la sua nuova vita: “Eravamo tutti stupiti. Adesso corre e salta ovunque. Non avrà bisogno di un carrello”, ha dichiarato la Cimini.

Toast ama i peluche perché quando era in clinica aveva un grosso peluche di coniglio per fargli compagnia e adora la presenza delle persone. Tanto che anche quando gioca all’esterno con altri due suoi simili si preoccupa quando non vede più un umano vicino a lui: “Segue i suoi due amici che non chiamamo i suoi fratelli grandi. Ma quando si rende conto che non c’è più un essere umano inizia a chiamare, torna indietro per cercarci. E’ molto affettuoso. Ancora oggi siamo sorpresi dal fatto che sia tornato a camminare”.

Toast appena recuperato

I primi passi di Toast

Quanto ci piacciono le coccole!

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