I pesci provano dolore? Secondo la scienza anche i pesci soffrono

Anche se i pesci non si lamentano e non urlano non significa che non possono soffrire. Vediamo qui di seguito se i pesci provano dolore.

Quando i cani o i gatti provano dolore, possiamo facilmente capirlo in quanto si lamentano o si leccano la parte del corpo ferita.

Tuttavia quando si tratta di animali acquatici come per esempio i nostri tanto amati pesciolini, è difficile capire se stanno soffrendo.

Possiamo notare sintomi evidenti che ci fanno capire che l’animale è malato, ma non possiamo capire se gli animali acquatici possono o meno provare dolore. Ma vediamo cosa pensa la scienza di tale quesito.

I pesci provano dolore? Secondo la scienza sì

Si è sempre pensato che i pesci fossero animali senza cervello che avessero strutture cerebrali e sistemi nervosi incapaci di provare dolore.

Tuttavia negli ultimi anni la scienza ha dimostrato che non è affatto così. I pesci proprio come noi esseri umani e proprio come i mammiferi possono soffrire.

Alcuni studiosi dell’università di Liverpool hanno studiato nello specifico il pesce zebra. Alcuni esemplari di pesci zebra sono stati messi dinanzi a 2 scelte, una vasca vuota e una vasca piena di verdure, fogliame e altri pesci. Ovviamente gli esemplari hanno scelto l’acquario arricchito.

Tuttavia dopo la scelta ad alcuni esemplari è stata somministrato un acido e la vasca vuota è stata riempita di antidolorifici. I pesci a cui è stato somministrato l’acido si sono spostati automaticamente nella vasca con il medicinale.

Sappiamo che il dolore è una risposta fisiologica a stimoli pericolosi e i pesci, come ogni altro animale, cercano di sopravvivere.

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Per questo motivo si spostano nell’altra vasca. Grazie a ciò, gli esperti hanno potuto affermare che i pesci hanno un cervello, il sistema nervoso e anche i recettori del dolore.

Anche se i pesci vivono il dolore diversamente da noi esseri umani, non significa che soffrono di meno o che non vale la pena preoccuparsi di questi piccoli animali acquatici.

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Marianna Durante