Mai più animali nei circhi: approvata la legge anche in Italia

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By lotta75

Non solo Cani e Gatti

E’ stata una battaglia accesa che ha messo a confronto le organizzazioni animaliste, istituzioni e le lobby degli operatori circensi. Al termine di un iter amministrativo, è stata approvata con 265 voti e 13 no, la legge delega di riordino del settore dello Spettacolo che prevede il superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi e nelle attività dello spettacolo viaggiante.

Soddisfazioni espresse dalla Lega Antivivisezione, da sempre in prima linea e che in una nota ha commentato: “Dopo decenni di silenzio sul tema da parte di Governo e Parlamento, salutiamo positivamente la trasformazione in legge di questo impegno, un importante passo in avanti verso la tutela degli animali e il rilancio di uno spettacolo davvero umano”. La Lav ha ricordato come finalmente “anche in Italia non si potranno più utilizzare animali in circhi e spettacoli viaggianti, come già succede in oltre 50 Paesi di tutto il mondo”.

Ma non solo. Per la Lav si rivela fondamentale anche il comma in cui viene specificato il divieto anche per gli “spettacoli viaggianti”, come proposto dalla stessa Lav che specifica quanto questo punto fosse più delicato da fa approvare: “La parte più retriva del mondo circense ha provato a far cancellare questo importante comma fino all’ultimo, senza riuscirci”.

L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, ha assicurato che “vigileremo perché il superamento sia effettivo e perché graduale non diventi il pretesto per lasciar tutto com’è a tempo indeterminato”. La Brambilla ha comunque focalizzato la sua attenzione sulla necessità di tutelare gli animali in questa fase, spiegando che “c’è il rischio concreto che esseri senzienti continuino a soffrire nei circhi chissà per quanto tempo ancora. Il prossimo passo sarà un decreto legislativo, che l’esecutivo (verosimilmente il prossimo) dovrà predisporre. In quell’occasione stabiliremo tempi e modi certi per metter fine davvero a questa vecchia barbarie”.

 

C.D.

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