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Malattie dei pesci dall’acquario all’uomo: quali sono e come evitarle

Belli da vedere ma talvolta pericolosi: quali sono le malattie dei pesci dall’acquario all’uomo che dovresti conoscere ed evitare.

Zoonosi dei pesci d’acquario (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Chi on ama osservare con piacere un meraviglioso acquario con tanti pesci colorati che nuotano felici tra alghe, rocce e alberelli? Eppure anche questo scenario fantastico può nascondere qualche insidia, come ad esempio le malattie dei pesci dall’acquario all’uomo. Infatti sebbene sembri un micromondo a parte, anche questo habitat naturale dei pesci può nascondere insidie per l’essere umano che se ne prende cura: vediamo cosa potrebbe accadere.

I pesci trasmettono malattie?

Forse non sono tra le zoonosi più comuni rispetto a quelle di altri animali domestici, tuttavia i pesci che alleviamo con tanto amore sono comunque esposti ad agenti patogeni (spesso batteri) potenzialmente zoonotici. Ma in che modo possono essere trasmessi dall’acquario all’essere umano?

Mano immersa nell’acquario (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

In realtà le modalità di trasmissione sono due: ingestione di acqua infetta dell’acquario o di materiale a contatto diretto con essa oppure infettarsi di alcune ferite e lesioni sulle mani che sono state immesse in acqua. Quindi bisogna fare attenzione ad entrambe le attività, soprattutto durante il cambio manuale dell’acqua.

Malattie dei pesci dall’acquario all’uomo: quali sono

Così come noi ci ammaliamo, può accadere lo stesso anche ai pesci e in alcuni casi potrebbero trasmetterci tali patologie: ecco quali sono quelle da cui bisogna guardarsi quando abbiamo cura di un acquario.

Tubercolosi

Spesso causata da microbatteri, che proliferano in acque povere di ossigeno, può essere mortale e colpisce i pesci sia singolarmente sia in una moria collettiva. I segnali della patologia sono solitamente pallore, perdita di squame, inappetenza e ventre piatto. E’ ovvio che, se si dovesse ipotizzare una epidemia, sarà necessario mettere in quarantena il resto dei pesci, i solando quelli malati, e igienizzando l’acquario.

Foruncolosi

Anche questa ha una origine batterica e causa formazioni di pus e ulcere; purtroppo non saranno visibili i casi di emorragia interna dei pesci ma anche di pinne e pelle. Nuotare nell’acqua dove vengono depositate le feci dei pesci o si aprono le pustole di quelli infetti espone tutti gli altri al contagio. Oltre a cambiare l’acqua per igienizzare l’ambiente, solitamente si somministrano antibiotici per ‘guarire’ quelli ammalati.

Malattia colonnare

Attacca cute, pinne e branchie di quei pesci che sono già sottoposti a forte stress: si possono notare delle zone biancastre su tutto il corpo e la perdita di pezzi di membrana della pinna. Può scaturire da una temperatura dell’acqua troppo elevata (meglio tenerla sui 20°C); solitamente la cura è a base di un composto in cui immergere i pesci di acqua e permanganato di potassio.

Linfocisti

Nella maggioranza dei casi non è mortale perché non colpisce gli organi interni ma i suoi segnali sono visibili all’esterno con ingrossamento di alcune cellule sulle pinne prima e su tutto il resto del corpo poi. Oltre a mettere in quarantena i pesci infetti, è consigliata una profilassi chemioterapica.

Manutenzione dell’acquario (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Idropisia

Questa patologia comporta la perdita di liquido dall’addome del pesce infettato, segno di un malfunzionamento degli organi interni: tale secrezione andrà ad infettare l’acqua in cui nuotano anche gli altri. Potremmo notare il segnale di questa malattia soprattutto nei pesci che tendono a stare sul fondo, oltre all’anemia (di branchie e rene) e pezzi di pinne che tendono a disgregarsi. La cura consigliata in questi casi sarà a base di antibiotici.

Vibriosi

Forse la più antica tra le malattia dei pesci marini e di acqua salmastra: la pelle diventa più scura, con lesioni e piaghe anche se a volte si tratta di problemi interni agli organi come milza e rene ingrossati ed emorragie sulla pelle. Si dovrebbe curare con antibiotici ma si potrebbe anche ‘prevenire’ cambiando spesso l’acqua e somministrando la giusta alimentazione.

Malattie dei pesci dall’acquario all’uomo: come evitarle

Oltre a sapere come tenere pulito l’acquario se puzza e cambiare spesso l’acqua, facciamo attenzione anche noi a non mettere a rischio la nostra salute. E’ necessario lavare sempre le mani dopo aver maneggiato l’acqua dell’acquario e possibilmente evitare qualsiasi contatto con essa se abbiamo ferite e lacerazioni.

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Inoltre è bene non bere l’acqua infetta, facendo attenzione a non ingerire né stare a contatto diretto con superfici, oggetti e materiali che erano stati in acqua o a contatto con essa.

Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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Francesca Ciardiello

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