Massachusetts: vietate alcune pratiche crudeli per gli animali negli allevamenti intensivi

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By lotta75

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Passi da giganti per una società etica e consapevole nei riguardi del benessere animali. E’ il risultato di un referendum al quale erano chiamati a votare i cittadini dello stato americano del Massachusetts per abolire gli allevamenti intensivi. I cittadini non hanno avuto dubbi nel condannare un tipo di allevamento che non rispetta i requisti del benessere animale ed entro il 2022 nel Massachusetts sarà vietato allevare galline in gabbia, tenere i vitelli nei piccoli box e utilizzare le gabbie di contenzione per i maiali.

Il 78% dei votanti, con un affluenza al 56%, si è espresso contro le pratiche crudeli, mettendo al bando alcune delle forme più estreme negli allevamenti.

Inoltre, in tutto lo stato del Massachusetts, sarà vietata la vendita dei prodotti realizzati con questi sistemi di confinamento. Una legge senza precedenti negli Stati Uniti che va nella direzione di una società più giusta e rispettosa degli esseri viventi. Basti pensare all’ultima indagine shock condotta dall’associazione francese L214 sull’abbattimento delle mucche in gravidanza, diffusa recentemente per capire l’ampiezza e la totalità del dibattito.

Non a caso, lo scorso anno, un’intervista, la psicologa Annamaria Manzoni, interpellata sul tema della crudeltà nei confronti degli animali, spiegò che sono le stesse istituzione a genere violenza, dimostrando come gli stessi allevamenti intensivi e i macelli, approvati dai governi, perpetrassero violenze istituzionalizzate, banalizzando la crudeltà nei riguardi degli animali.

Le galline negli allevamenti a batterie sono costrette a vivere in uno spazio ridotto grande poco meno di un foglio A4, mentre le scrofe sono rinchiuse per 16 settimane di gestazione in delle gabbie strettissime, nelle quali non possono muoversi. Stessa crudeltà per i vitelli, tolti dalla madre pochi giorni dopo la nascita, allevati artificialmente fino a 6mesi per poi essere macellati. Gli stessi animalisti hanno denunciato come i vitelli siano nutriti inoltre in maniera inadeguata per avere la carne più bianca. Quello degli allevamenti intensivi è un sistema costruito unicamente sulla sofferenza che genera la violenza e la rende lecita.

 

Un nuovo sipario sembra aprirsi all’alba del XXI secolo e in molti paesi la questione etica sta diventando centrale e sempre più aziende anche della grande distribuzione stanno portando attenzione non solo alla qualità del prodotto ma anche alla qualità di vita degli animali negli allevamenti. Sempre in Francia, la catena di distribuzione e di supermercati Lidl ha bandito le uova di galline allevate in allevamenti intensivi e i prodotti che le utilizzano.

“Questo è un altro piccolo passo verso il futuro, ma soprattutto un chiaro segnale di come la coscienza delle persone su questi temi stia cambiando e di quanto l’argomento sia ormai di interesse generale. L’utilizzo di animali per l’alimentazione è e sarà uno dei grandi temi sociali dei prossimi anni”, scrive in un comunicato l’organizzazione Essereanimali.

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