Cosa dovremmo sapere prima di adottare un Harrier e quali lati ‘nascosti’ potrebbe rivelare il suo carattere? Tutti i pro e i contro di questa scelta.
Accogliere in casa un cane di una determinata razza senza sapere assolutamente nulla sul suo conto? Potrebbe essere rischioso poiché alcune peculiarità del suo carattere potrebbero mal legare col nostro stile di vita. D’altra parte anche noi potremmo non essere i suoi padroni ideali, quindi è bene conoscere i pro e i contro dell’adottare un Harrier.
Cosa fa innamorare i futuri padroni di questo elegante segugio inglese? Ecco solo 5 tra i motivi principali che spingono gli appassionati ad adottarne uno.
Pur trattandosi di un cane avventuroso, che ama mettersi alla prova e a lanciarsi sul campo per acciuffare la preda, non si può certo dire che non sia elegante e raffinato nell’aspetto. La sua corporatura asciutta e la sua agilità sul posto di lavoro lo rendono sicuramente un ottimo compromesso tra bellezza e forza.
A differenza di alcuni suoi simili, non è assolutamente un cane che pensa solo a lavorare. L’Harrier infatti sa dimostrarsi anche attento e affettuoso nei confronti di tutta la famiglia, in particolare con i bambini, coi quali condivide spesso lunghe (e stancanti) sessioni di gioco.
Due qualità che sul piano lavorativo (e non solo) sono assolutamente fondamentali, specialmente se si tratta di uno dei cani da caccia più famosi nel suo Paese d’origine. Riesce a carpire perfettamente il comando e utilizza il suo intuito e la sua intelligenza per scovare e catturare le prede.
Non è solo per questo, ma di sicuro è uno dei cani più abili nella caccia e in particolare quella di alcuni animali, tra cui lepre, cinghiale e cervo. Insomma sebbene la sua stazza sia inferiore spesso rispetto alle prede cacciate, riesce comunque a ‘portare a casa il risultato’.
Per i padroni che si spostano spesso, non è affatto un aspetto da sottovalutare: il fatto che questo cane di taglia media riesca a seguirli durante i viaggi non è cosa da poco. Il problema sarà piuttosto quello di abituare il cane a socializzare fin da cucciolo, per evitare problemi di ‘convivenza momentanea’ con altri animali o simili.
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