Uno è schizzinoso, l’altro mangia di tutto: cani golosi e gatti selettivi

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By Francesca Ciardiello

Cani, Gatti

Molto diversi tra loro, anche in fatto di cibo: ma perché i cani sono così golosi e i gatti tanto selettivi? Forse la scienza può dare una risposta.

Gatto non mangia, cane mangia di tutto
Gatto disdegna il cibo mentre il cane mangia di tutto (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Chi li ha in casa se ne sarà già accorto: non sarà facile selezionare il cibo giusto per i felini domestici mentre dovremo stare attenti che i cani non mangino qualsiasi cosa capiti sotto al loro muso. Infatti pare proprio che sci sia una motivazione precisa dietro al fatto che i gatti sono selettivi e i cani molto golosi, al contrario: ecco qual è la teoria.

I ‘gusti’ di cani e gatti: quali recettori hanno

Non è solo una questione di preferenze bensì di ricettori del gusto poiché non tutti gli animali li hanno sviluppati allo stesso modo: ad esempio il dolce non sarà percepito quanto l’amaro etc. Può sembrare strano che una creatura con sensi tanto sviluppati come il gatto, che ha una vista impareggiabile (anche notturna) o come il cane, con un olfatto che gli consente di distinguere gli odori anche a distanze incredibili abbiano un senso del gusto tanto ‘debole’, eppure è proprio così.

Cane guarda cibo
Cane affamato guarda cibo in tavola (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

I gatti appunto paiono avere pochi recettori per il dolce, al contrario di quel che accade con l’amaro, il salato, l’aspro e probabilmente anche il grasso. Nel caso dei cani invece il quadro complessivo dei gusti sembra più ‘completo’, in quanto riescono perfettamente a percepire i 5 sapori fondamentali, ovvero: salato (o meglio l’umami, tipico di alimenti molto proteici), dolce, salato, amaro e aspro.

Cani golosi e gatti selettivi: sono solo capricci?

No, non si tratta di dispetti o capricci da parte dei nostri felini domestici, ma c’è ben altro dietro questa loro apparente preferenza. In realtà, come spesso accade nel loro caso, si tratta di un meccanismo di difesa che hanno sviluppato fin dalle origini vivendo in libertà e dovendo selezionare autonomamente il cibo da mangiare. Infatti prima che diventasse un animale perlopiù addomesticato, Micio ha dovuto provvedere da sé alla sua alimentazione, prestando attenzione a ciò che ingeriva.

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In alcuni casi infatti si trovava anche ad ingerire cibi potenzialmente velenosi, in modo particolare piante ma anche alcune sostanze sulla pelle di alcuni animali, che subito gli avrebbero dato un senso di amaro. Col tempo e con l’acquisita abitudine di un pasto pronto a casa, il gatto ha avuto sempre meno bisogno di cercarsi il cibo da solo, poiché gli era servito dallo stesso padrone: in questo modo il recettore dell’amaro sembrava essere quasi scomparso, ma alcune recenti analisi ne hanno addirittura individuati 12 diversi nelle sue papille gustative.

Se però evitano i cibi amari perché avvertiti come potenzialmente pericolosi, gli alimenti dolci invece non hanno sui felini alcuna attrattiva, poiché non li percepiscono come tali. E i cani? Questi animali onnivori sembrano invece meno schizzinosi in fatto di cibo, anzi a volte c’è da preoccuparsi perché il cane mangia tutto quello che trova.

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Cani golosi e gatti selettivi: questione di sensibilità

A differenza dei gatti, i cani percepiscono sì alcuni cibi come amari ma non mettono in atto il medesimo meccanismo di difesa dei felini, pur possedendo dei ricettori simili che li mettono in allerta di fronte ad alcuni alimenti. Sebbene la questione sia ancora aperta e non si è ancora capito perché i cani sembrino mangiare sempre tutto, anche ciò che potrebbe essere dannoso per la loro salute, pare scontato che i gatti siano più sensibili alla salvaguardia del loro benessere rispetto agli altri.

Gatto non mangia il suo cibo
Gatto è diffidente verso il suo cibo (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Quindi più che di cibi preferiti, è bene avere chiaro l’elenco degli quelli assolutamente vietati al cane, poiché sembra non farsi troppi problemi nel consumarli. Infine ricordiamo che anche altri fattori possono rendere il pasto più o meno ‘appetibile’ ai nostri amici animali, come la temperatura e la consistenza, e che ogni animale è una storia a sé quindi non sarebbe un errore generalizzare.

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