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Cosa succede ai pesci in mare durante gli uragani: le risposte

Squali, delfini, serpenti, molluschi, spugne e barriera corallina. C’è chi sopravvive e chi non ce la fa: ecco quello che succede ai pesci durante gli uragani.

Uragani, mare e pesci (Foto Adobe Stock)

Un uragano sta per abbattersi sulla nostra comunità: quando l’uomo sa di questa possibilità fa di tutto per proteggersi e per mettere al sicuro i propri animali domestici o della fattoria. Ma vi siete mai chiesti cosa succede alle specie marine durante un uragano? La maggior parte dei danni accade proprio in fondo al mare: chi riesce a scamparla e chi soccombe?

Dagli squali ai serpenti: quello che c’è da sapere su pesci e uragani

Squalo e altri pesci (Foto Adobe Stock)

Gli squali – Hanno organi tubolari lungo i fianchi la cui funzione è molto simile a quella del nostro orecchio. Questi organi sensoriali eccellenti sono in grado (oltre che di localizzare le prede a grande distanza) di individuare ogni minimo cambiamento nella pressione dell’acqua quindi sentono prima la tempesta in avvicinamento. Possiamo dire che gli squali, quando sta per arrivare un uragano, sono il centro meteo per tutte le altre creature marine. Ma come si difendono e riparano? Di solito scendono e nuotano molto più in profondità rispetto al solito per risalire soltanto quando il pericolo è già passato.

I delfini – Tra i mammiferi sono di certo i più abili ad avvertire l’avvicinarsi delle tempeste ma usano un metodo diverso rispetto a squali e serpenti di mare. Anziché basarsi sulla pressione questi splendidi cetacei si accorgono dell’avvicinarsi di un uragano basandosi sulla salinità dell’acqua in cui nuotano. Dovete sapere che gli uragani rovesciano in mare un’immensa quantità di pioggia e questa riduce temporaneamente la quantità di sale presente nell’acqua in superficie; i delfini si accorgono immediatamente di questo cambiamento. Cosa fanno per mettersi in salvo? Come gli squali si immergono in acque più profonde ma a differenza loro i delfini devono tornare in superficie per respirare ogni 10-15 minuti. Quindi nuotano rapidamente verso il mare aperto dove sanno che l’uragano farà meno danni. I delfini pilota sono tra gli animali marini più veloci.

I serpenti di mare – Si tratta di altre creature particolarmente sensibili ai cambiamenti atmosferici; sembra infatti che riescano ad avvertire le modifiche nella pressione dell’acqua e a ripararsi.

Crostacei, spugne, barriera corallina

Barriera corallina (Foto Adobe Stock)

Pesci costieri, cavallucci marini, crostacei – L’uragano trascina via tonnellate di sedimenti, sabbia, sassi e detriti quando impatta su fondali rocciosi e sabbiosi. Moltissime creature non ce la fanno a sopravvivere, altre (come i pesci costieri) sono costrette ad abbandonare il loro territorio.

Stelle marine, spugne e molluschi – Sono le creature più colpite dall’uragano. Sabbia e detriti possono finire nelle loro branchie privandole dell’ossigeno e quindi soffocarle. L’altro pericolo è rappresentato dal livello di sale dell’acqua; l’uragano trascina con sé grosse masse di acqua più salata e molte creature costiere non sono adatte a livelli di salinità così alti.

Barriera corallina – Si tratta del centro nevralgico per l’ecosistema oceanico. Gli uragani sono un vero e proprio disastro, ma i coralli della colonia spazzata via possono ricreare una nuova colonia da un’altra parte. Esiste però la possibilità che prima di ancorarsi altrove si ritrovino sepolti dai sedimenti. L’enorme numero di individui nella colonia garantisce quasi sempre che la vita ricomincerà … per fortuna!

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S.C.

Santa

Il giornalismo è da sempre la mia più grande passione insieme al calcio e agli animali. Credo d’aver ciucciato tanto inchiostro e poco latte visto che, come il cincillà, sono intollerante al lattosio. Sono inoltre curiosa come una lontra, instancabile e paziente come una formica, operosa come un’ape e sognatrice come un castoro… ah, i miei avi saranno stati sicuramente panda altrimenti non si spiegano queste occhiaie. Sono iscritta all'albo dei giornalisti (elenco pubblicisti) dal 2006, sono laureata in Scienze della comunicazione Sociale, Istituzionale e Politica.

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