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Ho imparato a rimuovere le zecche: i miei consigli per farlo senza pericoli

Come rimuovere le zecche in casa: ecco tutti i consigli per compiere questa operazione senza alcun pericolo per il quattro zampe domestico.

Come rimuovere senza alcun pericolo le zecche dagli animali domestici (Canva – amoreaquattrozampe.it)

Quando è primavera i miei cani adorano passeggiare al giardino, rotolarsi sull’erba e correre in mezzo alla vegetazione. Purtroppo, però, è accaduto più di una volta che uno dei miei quattro zampe finisse per prendere una zecca. Per risolvere questo problema ho dovuto trovare un modo per rimuovere le zecche e i parassiti in modo semplice e veloce. Ecco dunque i miei consigli per togliere le zecche senza creare alcun problema agli animali domestici.

Consigli per togliere le zecche da cani e gatti: ecco quali sono le indicazioni da seguire

Le zecche sono piccolissimi parassiti ematofagi. Gli ematofagi sono gli esseri viventi che si nutrono del sangue di un vertebrato. L’ematofagia è comune in molte specie di artropodi, quali le zanzare e le zecche, o in nematodi quali gli anchilostomi e anellidi come le sanguisughe.

Tecniche per rimuovere la zecca in casa: i consigli da seguire (Canva – amoreaquattrozampe.it)

Gli Ixodida sono un sottordine di Parasitiformes che comprende tre famiglie di zecche: le Ixodidae o “zecche dure”; le Argasidae o “zecche molli” e le Nuttalliella namaqua. Le dimensioni di questi parassiti sono comprese tra pochi millimetro fino a un centimetro negli esemplari adulti. Vivono nei giardini, tra cespugli e alberi, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive. Possono pungere sia gli esseri umani sia i cani, soprattutto quando questi ultimi vengono portati a fare una passeggiata.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Ogni giorno porto a spasso il cane e mi sono sempre chiesta, ma quanti passi faccio quando vado in giro con lui?

Sono pericolosi vettori di diverse malattie, sia dell’uomo sia degli animali, come la piroplasmosi, o babesiosi, la rickettsiosi da zecche, o febbre bottonosa, la malattia di Lyme (o morbo di Lyme o borreliosi), la neuroborreliosi, l’encefalite. Proprio per le possibili infezioni, occorre sempre tutelare gli animali domestici da questi pericoli, rimuovendo il prima possibile la zecca.

Cosa fare nel caso in cui cani e gatti hanno le zecche: i consigli da seguire per rimuoverle (Canva – amoreaquattrozampe.it)

Innanzitutto, occorre ricordare che è opportuno lavare con frequenza il pelo dei cani, anche più volte alla settimana. Il lavaggio permetterà infatti di rimuovere la polvere, lo sporco e lo smog che si depositano durante le passeggiate quotidiane, ma anche di controllare la presenza di possibili zecche, pulci e pidocchi.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Ecco come mi accorgo che il mio cane ha bisogno di fare un bel bagno. I segnali sono diversi

Come rimuovere la zecca: i consigli a cui fare riferimento

La procedura di estrazione della zecca non è complessa, ma richiede gli strumenti giusti. Se la zecca punge un essere umano, si consiglia di affidarsi al personale sanitario esperto del Pronto Soccorso o presso la Continuità Assistenziale. Il parassita non deve mai essere strappato dalla cute, una manovra che potrebbe lasciare il rostro inserito che dovrà essere rimosso con un ago sterile o attraverso una piccola incisione cutanea praticata con un bisturi. Non bisogna neanche bruciare la zecca o ucciderla con alcol e ammoniaca. L’uccisione traumatica del parassita ne causa il rigurgito, facendo crescere il pericolo di contaminazione.

Per rimuovere la zecca è necessario utilizzare apposite pinzette: non bisogna infatti assolutamente staccare la zecca con le dita perché si rischia che sulla pelle rimangano dei residui. Bisogna afferrare il parassita nel punto più vicino alla superficie della cute per evitare la rottura dell’apparato boccale. La zecca dovrà essere rimossa imprimendo un movimento rotatorio e deciso alla manovra.

Rimosso il parassita, facendo attenzione a non schiacciarlo, si dovrà igienizzare la cute con disinfettanti colorati, in maniera da monitorare l’eventuale comparsa di segni di infiammazione o di infezione. Occorre anche somministrare la vaccinazione antitetanica, monitorando per trenta o quaranta giorni la zona del morso. Bisogna contattare il personale medico in caso di manifestazione di sintomi come cefalea, artrite o sintomatologie neurologiche. (di Elisabetta Guglielmi)

Elisabetta Guglielmi

Conseguita a pieni voti la maturità scientifica, ho intrapreso una carriera umanistica, laureandomi in Lettere moderne e poi in Filologia moderna; ho un master di Editoria, giornalismo e management culturale. Sono appassionata di scrittura, lettura, disegno e viaggi, e naturalmente di natura e animali.

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