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Curiosità

Il motivo per cui quasi tutti scelgono un cane con gli occhi scuri

Le persone che scelgono un cane con gli occhi scuri sono molte di più di quelle che li scelgono con gli occhi chiari: ma qual’è il motivo?

Un Barboncino bianco (Pixabay JACLOU-DL – Amoreaquattrozampe.it)

Alcuni studiosi dell’Università di Teikyo hanno mostrato un lodevole interesse verso l’insolita tendenza di molte persone ad adottare un cane con gli occhi scuri. Le risposte sul motivo di questo diffuso comportamento sono state recentemente pubblicate sulla rivista scientifica “Royal Society Open Science” spiegando perché gli umani preferiscano istintivamente adottare un cane con gli occhi marroni piuttosto che con gli occhi chiari. Gli scienziati si sono interrogati sul perché di quest’abitudine portando avanti le ricerche in Giappone.

Quasi tutti scelgono un cane con gli occhi scuri: qual’è il motivo di questa scelta?

Secondo i primi risultati raggiunti dall’équipe di scienziati giapponesi sembra che gli umani siano solito scegliere un amico a quattro zampe con gli occhi scuri in virtù dell’impressione che questi ultimi suscitano di primo acchito. I quattro zampe dagli occhi scuri sarebbero in grado di infondere un senso di tranquillità e di riuscire a rassicurare le persone che hanno davanti.

Un cane di piccola taglia (Pixabay JACLOU-DL – Amoreaquattrozampe.it)

L’interazione ha rappresentato dunque il motore dell’intera ricerca, nonché l’argomento sul quale gli scienziati hanno preferito concentrarsi principalmente. Secondo lo studio portato avanti su 33 razze diverse di cani e grazie alla collaborazione di ben 142 volontari dell’Università sembra che i cani con gli occhi scuri siano più simili a un bambino e per tal ragione abbiano il potere di rassicurare anche a prima vista un essere umano adulto. D’altronde pare non sia del tutto una casualità se il colore marrone sia tra i colori più comuni degli occhi del cane in assoluto, oltre che quello tendenzialmente preferito dai genitori umani di quattro zampe.

L’esperimento condotto dagli studiosi in Giappone non si è prefisso di esaminare le rarità degli occhi del fido, ma – grazie all’utilizzo di alcune fotografie di cani dal diverso colore degli occhi – ha lasciato emergere la seguente conclusione. Ossia che la maggior parte delle persone intervistate sull’argomento sosteneva che i cani dagli occhi scuri mostrassero – dal loro punto di vista – minori segnali indicativi di aggressività e più di gentilezza e socialità.

I cani con gli occhi scuri

Secondo il parere degli scienziati sembra inoltre che i nostri amici con la coda dagli occhi scuri abbiano avuto dei vantaggi, durante il loro processo di evoluzione e addomesticazione, rispetto ad altri esemplari di canidi. E che dunque, anche per tal ragione, la tendenza ad avere gli occhi scuri di alcuni cani sarebbe molto più comune rispetto alla tendenza agli occhi chiari.

Cane con occhi scuri (Pixabay JACLOU-DL – Amoreaquattrozampe.it)

Molto – sostengono infine gli studiosi dell’argomento – dipenderebbe anche dalla razza del cane. Ad esempio, il Siberian Husky o il Cane eschimese avranno più facilmente gli occhi chiari rispetto ad altre razze. È, invece, ancora da verificare in maniera più accurata se queste caratteristiche fisionomiche di questi esemplari abbiano uno forte legame con il loro processo evolutivo e con le loro fasi di adattamento.

Giada Ciliberto

La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) - conclusosi nel 2020 presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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