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Curiosità

Puoi trovarlo tra le tue piante: tutto quello che devi sapere su questo strano animaletto

È arrivato dagli Stati Uniti e ora si nasconde nei nostri giardini: scopriamo insieme l’insetto che divora le foglie senza farsi notare

Il bruco americano, conosciuto anche come ifantria americana (Hyphantria cunea), è un lepidottero invasivo arrivato dagli Stati Uniti e ormai diffuso anche in Italia. Da diversi decenni ha colonizzato buona parte dell’Europa e del nostro Paese, soprattutto al Nord e nelle zone pianeggianti e collinari. Questo insetto, che allo stadio adulto si presenta come una falena bianca, è diventato famoso nella sua forma larvale: il bruco, appunto.

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Non rappresenta un pericolo per persone e animali domestici, ma può causare seri danni a piante ornamentali e alberi da frutto nei giardini. In Italia è comparsa negli anni ’80 in Emilia-Romagna e da lì si è rapidamente estesa soprattutto al Nord, in particolare in Lombardia, per poi raggiungere progressivamente anche il Centro e alcune aree del Sud.

Oggi il bruco americano è facilmente osservabile non solo in campagna, ma anche nei giardini urbani e nei parchi cittadini, dove trova abbondanza di piante ospiti. Sebbene non sia pericoloso per persone e animali domestici, rappresenta un problema per la vegetazione, poiché le larve possono defogliare alberi e arbusti, riducendone temporaneamente la vitalità.

Come individuare l’ ifantria americana prima che divori le piante?

Da adulto, l’insetto è una falena bianca con piccole macchie scure sulle ali, che depone le uova in grandi gruppi sulla pagina inferiore delle foglie. Ma è allo stadio larvale che si manifesta il vero impatto: il bruco americano è di colore verde-giallastro, con puntini neri e sottili setole bianche. Le sue setole, a differenza di quelle di altri bruchi simili, non sono urticanti e quindi non provocano reazioni cutanee o respiratorie.

Come individuare il bruco americano prima che divori le piante – amoreaquattrozampe.it

Spesso viene confuso con la processionaria del pino, altro bruco molto diffuso in Italia. Le differenze principali sono:

  • il bruco della processionaria ha bande rossastre e setole marroni urticanti, mentre l’ifantria ha peluria rada e biancastra innocua.
  • la processionaria attacca soprattutto le conifere, in particolare i pini, mentre il bruco americano predilige latifoglie e piante ornamentali.
  • entrambe le specie vivono in gruppo e costruiscono nidi sericei, ma quelli di ifantria sono più estesi e meno pericolosi per la salute umana.

I bruchi di Hyphantria cunea sono polifagi: si nutrono delle foglie di oltre 600 specie di piante. Possono colpire querce, gelsi, pioppi, tigli, ciliegi ornamentali e molte altre specie, arrivando a spogliare completamente alberi e cespugli. Il danno è per lo più estetico e temporaneo, dato che le piante colpite nella maggior parte dei casi riescono a rigenerare le foglie.

Come allontanare il bruco americano dai giardini?

Il problema principale è che spesso ci si accorge della loro presenza quando i nidi di seta sono già estesi e i bruchi hanno iniziato a nutrirsi. In questi casi, le soluzioni contro questi insetti pericolosi possono essere invasive e consistono nella rimozione manuale dei nidi. Tuttavia, è possibile mettere in atto alcune strategie preventive per ridurre l’impatto del bruco americano. Ecco alcune azioni utili:

Come allontanare il bruco americano dai giardini? – amoreaquattrozampe.it
  • favorire la biodiversità del giardino: ambienti ricchi di specie diverse sono meno soggetti a infestazioni massicce.
  • installare cassette nido per uccelli insettivori, che rappresentano predatori naturali delle larve.
  • non creare spazi monotoni con poche varietà di piante, che diventano un terreno fertile per l’infestazione.
  • favorire la presenza di insetti utili, come vespe parassitoidi, che possono contenere naturalmente la popolazione.

Un giardino più “wild” e naturale, con meno uniformità e maggiore varietà, attira predatori e rende più difficile la proliferazione incontrollata di specie invasive. Il contenimento dell’ifantria americana è necessario perché, sebbene non sia un pericolo diretto per la salute, può danneggiare seriamente la vegetazione ornamentale e agricola. L’insetto è ormai naturalizzato nel nostro territorio, quindi l’obiettivo non può essere la sua eradicazione, ma piuttosto la gestione equilibrata delle sue popolazioni. Il bruco americano è ormai parte dei nostri ecosistemi e difficilmente potrà essere eliminato del tutto.

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Ciò che possiamo fare è imparare a riconoscerlo, distinguendolo da altre specie simili come la processionaria, e gestirne la presenza nei nostri giardini. Prevenzione, biodiversità e predatori naturali sono gli strumenti migliori per limitarne la diffusione senza ricorrere a metodi invasivi.

VIVIANA

Nata e cresciuta in Sardegna, una terra ricca di tradizioni e bellezze naturali, ho coltivato sin da bambina un profondo amore per la cultura e la conoscenza. Questa passione mi ha portata a diventare bibliotecaria, un lavoro che mi permette di essere ogni giorno a contatto con storie, idee e saperi che arricchiscono la vita delle persone. Credo che i libri non siano solo oggetti, ma ponti verso nuove prospettive e strumenti di crescita personale. Amo la natura e gli animali, fonte di ispirazione quotidiana, e cerco di diffondere, attraverso piccoli gesti, il valore della semplicità e della conoscenza

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