Un cane rimasto sospeso tra paura e resistenza per quattro giorni, finché i Vigili del Fuoco non hanno trasformato l’impossibile in salvezza.
Tra le tante storie che raccontiamo, sono poche quelle che finiscono a lieto fine. Per quattro lunghissimi giorni è accaduto l’impensabile. Un cane solo, in montagna, scivolato in un burrone di 250 metri, al freddo e al buio. E immagini l’ansia del proprietario che, dal 1° dicembre, aspettava una notizia, qualsiasi notizia.

Il segugio era scivolato in un burrone enorme, più di 250 metri, in alta montagna, a Santa Serena, una zona di Supino che già da sola mette alla prova anche chi la conosce bene. I Vigili del Fuoco hanno iniziato subito le ricerche, ma quel posto non è un sentiero, c’erano solo rocce, vento, strapiombi. E, nei giorni scorsi, anche maltempo. Una combinazione che avrebbe scoraggiato chiunque, ma non loro.
L’incredibile salvataggio del cane finito in un burrone: quattro giorni di lavoro senza sosta
Le squadre SAF, quelle specializzate negli interventi in scenari estremi, si sono alternate senza sosta. Non era possibile raggiungere il cane in modo semplice: servivano corde, tecniche particolari, pazienza, e soprattutto sicurezza. Ogni passo era un rischio calcolato.
A dare supporto dall’alto c’era anche l’elicottero Drago 161, in arrivo da Salerno, mentre le unità SAPR, gli specialisti dei droni, cercavano di individuare il cane nelle zone più difficili. Occhi umani e occhi elettronici, insieme, per trovare una creatura che stava resistendo da sola da giorni.

Ieri, intorno alle 17, finalmente il segugio è stato raggiunto. Era stanco, ovviamente, ma sorprendentemente in buone condizioni. Si è lasciato prendere come se avesse capito che quella era la fine della sua sofferenza, sembrava aver capito che erano lì solo per per salvarlo.
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E quando è tornato tra le braccia del suo proprietario, non c’è bisogno di aggiungere altro. Immaginate solo la scena: quattro giorni di angoscia che si dissipano in un secondo.
Questi interventi mostrano, ogni volta, cosa significa davvero essere Vigili del Fuoco. Non è solo un mestiere: è salire dove gli altri non arrivano, scendere dove nessuno può andare, continuare anche quando il tempo è pessimo e la montagna si mette anche contro di loro, contro ogni speranza. E invece no, questi eroi, perché per noi questo sono, non hanno lasciato perdere quel cane, e oggi, possiamo dirlo, quella vita è stata salvata, quel cane è vivo solo grazie a loro.