Era solo una cucciola ed è stata sottoposta per mesi ad atroci sofferenze nei laboratori di sperimentazione

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By lotta75

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@Facebook/Rancho Relaxo

“Il suo carattere l’ha salvata”. Per circa otto settimane, un maialino chiamato Alba è stato sfruttato in un laboratorio di sperimentazione per testare dei prodotti. Alba faceva parte di un gruppo di altri suini che sono stati tutti sottoposti a eutanasia. Per lei, il destino aveva riservato un altro finale: qualcuno ha voluto salvare la vita a quella cucciola di soli 4 mesi, sfruttata e sottoposta ad atroci sofferenze, per creare beni superflui di una società di consumo.

La storia di Alba giunge dagli Stati Uniti dove ogni anno circa 100 milioni di animali di ogni specie, non solo conigli o ratti sono utilizzati come cavie nella sperimentazione per i cosmetici o nella farmaceutica.

Alba è stata ustionata per settimane intere. Ogni giorno, il test veniva ripetuto su tutta la superficie della sua schiena e verificare le reazioni della pelle al prodotto. Ogni giorno, si ripeteva l’inferno per lei. Alla fine, quando tutta la superficie viene utilizzata, questi essere viventi vengono uccisi, perché ormai inutili e inutilizzabili.

Un sistema a catena che non tiene conto della vita di un essere. Un paradosso portato al suo parossismo.

Alba aveva però conquistato la simpatia di una persona all’interno del laboratorio che ha preso a compassione quella dolce maialina alla quale è stata data una seconda possibilità. La piccola Alba è stata accolta in un rifugio Rancho Relaxo, nel New Jersey, dove i volontari l’hanno curata.

Maialina testimonial contro la sperimentazione animale

A distanza di diverse settimane, la maialina era guarita non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Anche se ha ricevuto le peggiori torture da parte delle persone, i volontari raccontano che Alba è piena di gioia e di vita e viole solo dare tutto il suo affetto a chi le sta vicino.

La storia di Alba è stata condivisa dal Rancho Relaxo che tiene a sottolineare che questa dolce maialina diventerà il portavoce e il difensore degli animali sfruttati nei laboratori.

“Fate attenzione alle etichette dei prodotti acquistati – shampoo, mascara, prodotti per la pulizia – in modo da non dare i vostri soldi alle aziende che fanno test sugli animali”, viene scritto nel post con il quale sono state condivise le fotografie di Alba.

Una tortura crudele e ormai inutile che non dovrebbe essere più consentita ma che continua ad essere perpetrata da un sistema fondato sugli interessi economici.

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