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John e i suoi cani trovano e salvano le tartarughe scatola (VIDEO)

Tanto amore e tanta passione viene messa da John insieme ai suoi cuccioli, nel cercare e portare in salvo le tartarughe scatola

Cuccioli durante il loro primo anno di vita (Screen video Youtube)

Lo spazio che gli animali hanno a loro disposizione diventa sempre meno. Hanno vissuto da sempre con abitudini legate a luoghi, temperature e determinate situazioni che ad oggi non ritrovano più.

Causa il cambiamento climatico e lo sviluppo di più strade, più edifici, più negozi, tolgono la tranquillità e le certezze con le quali gli animali hanno vissuto fino ad oggi. Tra i tantissimi animali in pericolo, anche le tartarughe, di continuo confuse dalle eccessive temperature che incombono sul nostro pianeta, o sui loro spazi vitali nei quali da un giorno all’altro vedono comparire autostrade.

Tra le specie più a rischio in America c’è la tartaruga scatola.
Le sue dimensioni sono ridotte, non superando i 12cm. I colori del suo carapace passano dal marrone al verde oliva. Attiva più di notte che di giorno, durante il quale preferiscono nascondersi e dormire, sono a rischio dato l’intromissione dell’uomo nei loro habitat.

Molti i volontari, ricercatori ed esperti che tentano di salvarle. Un grande aiuto per loro viene fornito da John Rucker e dai suoi cuccioli eroi, che girano per l’America alla ricerca di queste tartarughe per poi consegnarle nelle mani di chi si prenderà cura di loro.

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Le avventure di John e i suoi cuccioli per salvare le tartarughe scatola

Tartaruga scatola (Pixabay)

Tutto inizia quando John Rucker, 73 anni, ex insegnante riceve una triste notizia: suo padre era malato di Alzheimer. Così l’uomo lascia il suo lavoro, vende la sua abitazione in Montana e si trasferisce in North Carolina per fornire le cure necessarie al genitore.

Durante il suo soggiorno, uno dei cuccioli del papà, un Boykin spaniel, Buster Brown, iniziò a portargli in dono delle tartarughe trovate nel terreno vicino la casa. John ha sempre creduto che fosse il modo dell’animale di provare a tirare su il morale all’uomo.

Così iniziò ad interessarti di quelle piccole creature che gli venivano consegnate, e le monitorava costantemente.
Ci mise poco la notizia ad arrivare alla comunità scientifica che iniziò ad ingaggiarlo per girare l’America e salvare questi esemplari.

Sono passati venti anni da quel momento la sua vita è completamente cambiata. Vive fuori dai “radar” della tecnologia, nella natura e con i suoi cuccioli viaggiano a bordo del furgoncino ben attrezzato per aiutare le tartarughe scatola. Non mancano però le preoccupazioni. Girare in furgone con sei cuccioli non è così semplice, potrebbero nascere dei problemi ai quali si deve sempre pensare in anticipo ad una soluzione. Uno dei maggiori pensieri riguarda l’aria condizionata in particolar modo nei mesi estivi. Il suo primo e costante interesse è solo quello che i suoi animali stiano bene, perciò cerca sempre di non fargli mancare nulla. Ci sono anche i problemi legati alla natura. Nel corso degli anni, ai suoi cani è capitato essere morsi da dei serpenti, ma fortunatamente nulla di letale. O ancora, quando incontrano una vegetazione ostile, deve trovare il modo per non far pesare ai cuccioli l’ambiente che li circonda.

Anche se con piccoli intoppi di percorso, il suo lavoro non si ferma. Lo scopo è quello di rendere il mondo più partecipe dei problemi ambientali e di conseguenza di tutti gli animali che soffrono per le scelte dell’uomo. I loro habitat vengono distrutti e i loro abitanti si ritrovano senza una casa, a girovagare in un mondo fatto di pericoli, causati sempre e solo dall’essere umano.

Come proprio per le tartarughe scatola che oltre a combattere con problemi legati alla natura stessa, c’è il problema uomo. Sono animali che possono vivere fino a 100 anni, e nonostante la loro corazza sia spessa e dura, ciò non le risparmia dalla continua riduzione del loro spazio vitale, e i tanti pericoli che incombono su di loro, come le auto o tosaerba.

Nelle immagini che vengono mostrate nel video, John filma il primo anno di vita di una cucciolata di Boykins. Le loro avventure e i paesaggi che li circondano sono meravigliosi e ancora di più il loro legame. John li addestra con l’amore, ed è certo del fatto che se lui li formasse modificando le modalità anche il modo dei cani di approcciarsi con le tartarughe sarebbe differente.

Invece è incredibile il rispetto e la delicatezza con i quali i cuccioli si approcciano a loro, e l’estrema gentilezza con la quale le prendono in bocca per consegnarle al loro papà umano, per rendere così possibile il trasporto in un luogo sicuro.

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F.D.M

Francesca DM

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