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Si chiede la liberazione dell’orso Vova da 20 anni prigioniero (FOTO)

Da 20 anni l’orso Vova è prigioniero in una gabbia, all’esterno di un ristorante. Si chiede la sua liberazione

Orso Vova (Screen Facebook)

Gli animali tenuti in gabbie minuscole, esposti come trofei e solo per scopi economici, purtroppo sono molti nel mondo. Non capire quando bisogna fermarsi e ridare loro la libertà è crudele e meschino. Non si sarebbero mai dovuti trovare in quella situazione, ma dato che il passato non si può cambiare, è doveroso fare qualcosa per il futuro. Hanno un anima, provano sentimenti e a nessuno, uomo o animale, piace vivere chiuso in gabbia.

Sfortunatamente è il destino che qualcuno ha scritto per Vova, un orso che da 20 anni è rinchiuso all’esterno di un ristorante in Ucraina, solamente per attirare più clienti. Dal novembre 2021 la legge dell’Ucraina vieta di tenere gli orsi nelle vicinanze dei ristoranti, ma questo non sembra aver cambiato le sorti di Vova. La Four Paws, un’organizzazione internazionale, sta facendo tutto il possibile per far si che dopo tutti questi anni l’orso possa rivedere la libertà.

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L’orso Vova: 20 anni da prigioniero all’esterno di un ristorante

La tristezza dell’orso Vova (Screen Facebook)

Per quasi due decenni, Vova è stato rinchiuso in una minuscola gabbia di cemento fuori da un ristorante” inizia così il post pubblicato dalla Four Paws, organizzazione internazionale, per far conoscere la storia di Vova.

Spiegano come dal novembre 2021, in Ucraina, la legge sia cambiata, vietando di tenere gli orsi all’esterno dei ristoranti. Spronati da questo passo in avanti l’organizzazione non ha perso tempo e contattato le autorità per richiedere il rilascio dell’orso, assicurando che Vova sarebbe stato spostato in un posto sicuro, il BEAR SANCTUARY Domazhyr.

Purtroppo però, anche se evidentemente si stia infrangendo la legge nazionale, il tribunale ha ufficialmente chiuso il caso di Vova.

Invece di disporre una confisca, l’orso si trova ancora chiuso nella gabbia troppo piccola per lui. I suoi occhi tristi sono la prima cosa che si nota dalle sue foto. Nessuno dovrebbe vivere così, le cose devono cambiare.

Aiutaci a fare pressione sulle autorità ucraine affinché rispettino la legge e ordinino la confisca dell’orso Vova il prima possibile” questo l’appello della Four Paws.

 

 

 

Francesca DM

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