Il cane Talulah è arrivato al rifugio ridotto in pessime condizioni e completamente senza pelo oggi si chiama Wednesday ed è irriconoscibile.
L’arrivo al rifugio di una piccola creatura, debole e quasi irriconoscibile, ha segnato l’inizio di una delle più toccanti storie di recupero. La cagnolina, in seguito chiamata Talulah, è giunta tra le braccia dei volontari in condizioni disperate. Era priva di quasi tutto il suo manto, con la cute così infiammata e arrossata da apparire rosa acceso, screpolata e piegata da un dolore intenso. Il suo peso, appena superiore ai tre chili, la rendeva un essere fragilissimo, quasi arreso al suo destino a ogni flebile respiro. Ma proprio in quel momento, qualcuno ha deciso che questa cucciola meritava incondizionatamente una seconda, luminosa possibilità.
Quando il personale di The Animal Foundation l’ha accolta, l’impatto visivo e emotivo è stato immediato. Hanno compreso subito che Talulah stava affrontando una sofferenza atroce, un calvario che nessun animale dovrebbe mai sperimentare. La sua pelle, infiammata e viva come una piaga aperta, testimoniava la gravità del suo stato. Sulla pagina social dell’organizzazione, l’appello era chiaro: “Ha solo un anno e sta patendo un dolore inimmaginabile. Il suo corpicino malnutrito di meno di quattro chili è lacerato, sanguina e la carne è a vivo”.
Il piccolo è stato portato presso una clinica veterinaria. Dopo una visita medica è stato accertato che il quattro zampe era affetto dalla demodicosi o rogna demodettica, nota come rogna rossa. Si tratta di una patologia parassitaria che colpisce i cani provocata da un acaro, il Demodex canis. La malattia comporta la perdita di pelo nel cane, prevalentemente in corrispondenza della testa, pur senza determinare prurito o infiammazione. Può causare anche desquamazione, ostruzione dei follicoli piliferi; quando l’infezione è particolarmente grave, si può manifestare un forte prurito, la febbre, l’anoressia, la letargia e una grave debilitazione. Oltre alla demodicosi, il cagnetto era affetto anche da una secrezione oculare e da un’infiammazione alle orecchie.
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L’aspetto della piccola era dominato dalla rogna, un’infestazione parassitaria che aveva reso la sua cute di un colore rosa brillante e le causava un dolore insopportabile. Ogni minimo spostamento le costava una fatica immane. I volontari descrivevano la sua situazione con lucidità e angoscia: “Soffre di prurito, è gonfia e trema per il dolore. Riesce a malapena a reggersi in piedi, giocare è impossibile. È la mera ombra di un cane, ma manifesta una chiara volontà di guarire”. Hanno sottolineato la serietà del quadro clinico: “Talulah non ha quasi pelo. Il prurito è costante, il gonfiore evidente e il tremore è dovuto al dolore. Fatica persino a mangiare. È chiaro che è soltanto un guscio, eppure desidera ardentemente stare meglio”.
La svolta decisiva è arrivata con l’affidamento in una casa temporanea, un ambiente protetto dove riceveva cure e attenzioni 24 ore su 24. Questo passo era cruciale per la sua ripresa. Il rifugio ha elencato il piano terapeutico: “Talulah è ora al sicuro con una splendida famiglia affidataria, ricevendo finalmente le terapie di cui ha disperatamente bisogno. Sta affrontando bagni medicati, trattamenti specifici in mousse per lenire l’epidermide, antibiotici per contrastare l’infezione e antidolorifici per donarle il sollievo che merita”.
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L’origine del suo tormento era stata identificata nella rogna, causata da acari microscopici: una condizione curabile, ma la cui guarigione avrebbe richiesto tempo e risorse. Amber, la madre affidataria, con un’esperienza nel recupero di quasi 400 animali bisognosi, è diventata un vero e proprio faro di salvezza per la cagnolina. Le associazioni non hanno tardato a condividere i primi, cauti segnali di miglioramento: “Talulah ha ancora una lunga battaglia davanti, ma sta reagendo positivamente alle terapie”.
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Dopo una settimana, si è registrato il primo, incoraggiante progresso visibile: “La sua pelle sta cominciando a guarire, la coda accenna ai primi scodinzolii e il suo temperamento vivace sta gradualmente emergendo”. Al termine della seconda settimana, la situazione era radicalmente cambiata: l’epidermide non era più lacerata e il dolore non scandiva più ogni suo momento. “Talulah è adesso piena di vita, curiosa e in ottima forma. Non è più afflitta dal rossore e dal prurito, e ora può iniziare un vero percorso di guarigione”.
In appena tre settimane, la metamorfosi era stupefacente. Era irriconoscibile: giocava, correva e manifestava una vitalità contagiosa. I volontari erano sbalorditi: “È incredibile! E questo è solo l’inizio della sua nuova vita”. L’ultimo capitolo di questa favola era l’adozione definitiva. Verso la fine di settembre, quasi due mesi dopo il suo drammatico salvataggio, è giunta la notizia tanto attesa: Talulah aveva trovato la sua casa per sempre. Con l’inizio di questa nuova esistenza, le è stato dato anche un nuovo nome: Wednesday.
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“Oggi Wednesday, un tempo cucciola minuta e senza pelo, sta benissimo nella sua dimora definitiva. Assomiglia a un cane completamente diverso, è affettuosa, ha un carattere spiccato e ha persino due tartarughe, Herbie e Pie, come fratelli domestici”, hanno annunciato i volontari.
La sua nuova famiglia è completamente innamorata. La testimonianza della sua nuova padrona racchiude l’affetto che la circonda: “La cosa che preferiamo di lei è senza dubbio il suo caratterino. Quando è il momento delle coccole, si trasforma in una piccola macchinetta di abbracci. Ha portato una gioia immensa nella nostra casa”. Talulah, ora Wednesday, non è più la cagnolina rosa tremante di dolore. È un cane la cui esistenza si è finalmente arricchita di ogni colore, intessuta con le sfumature e il calore di una famiglia che le ha donato l’amore incondizionato che meritava. (di Elisabetta Guglielmi)
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