Terrorismo, migliaia di cammelli ‘espulsi’ dall’Arabia Saudita

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By Gabriele

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(Pixabay)

La tensione nei rapporti tra Arabia Saudita e Qatar, con il primo Paese che accusa il secondo di sostegno al terrorismo, ricade sugli animali. Infatti, stando a sentire l’emittente panaraba Al Jazeera, a seguito del blocco del confine, migliaia di cammelli, si parla di 9mila esemplari in 36 ore, sono stati espulsi dall’Arabia Saudita.

Il dato suscita grande allarme: molti cammelli si sono persi, altri sono morti o sono rimasti feriti ed è scattata così la protesta degli allevatori. In prima linea c’è Mohammad Merri, dell’Associazione dei proprietari di cammelli del Qatar, il quale ha fatto sapere: “Non dimenticheremo mai quello che ci hanno fatto”.

I cammelli, utilizzati per la produzione di latte e carne ma anche per competizioni, erano stanziati fino alla chiusura dei confini nelle aree desertiche dell’Arabia Saudita che erano concesse agli allevatori. Oltre agli esemplari già espulsi, altre decine di migliaia di cammelli potrebbero nei prossimi giorni fare la stessa fine.

L’allevatore Ali Magareh, intervistato da Reuters sul confine tra i due Stati, è stato risoluto: “Vogliamo solo vivere la nostra vita, prenderci cura della nostra famiglia. Non vogliamo essere coinvolti nelle questioni politiche”. Il cammello è ancora oggi un animale fondamentale per la popolazione qatariota. La sua millenaria presenza testimonia infatti l’importante legame tra il presente e il passato nomade ormai svanito.

Va anche considerato che un cammello può essere venduto all’asta e valere diverse centinaia di migliaia di dollari. Anche per tale ragione, quando lo scorso 5 giugno, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno interrotto i rapporti diplomatici con Doha, è scattata la protesta degli allevatori.

In Italia, i cammelli rappresentano spesso una delle attrazioni dei circhi e qualche mese fa quattro esemplari sono stati sequestrati dopo il blitz contro il circo “Nelly Orfei” presso il Centro Commerciale Auchan di Giugliano (NA), che è stato oggetto di una perquisizione della Polizia Giudiziaria e delle Guardie Zoofile del Nucleo Investigativo di Aversa (CE). In tutti erano stati una quarantina gli animali sequestrati.

Peraltro, proprio in questo periodo viene discusso l’emendamento alla delega per il codice dello spettacolo che prevede la “graduale riduzione” degli animali dal circo. Il cosiddetto emendamento Ranucci è stato fatto decadere nei giorni scorsi, anche per via di una discrepanza con il testo originario. Questo prevedeva infatti la “graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali” nei circhi.

In seguito, il testo aveva contemplato ‘solo’ una “graduale riduzione dell’utilizzo degli animali”, rendendo secondo le associazioni animaliste praticamente inefficace la riforma. Per l’Enpa – Ente nazionale protezione animali – che aveva lanciato un appello ai senatori della VII Commissione del Senato, Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport affinché non votassero l’emendamento Ranucci, si tratta di “una vittoria morale”.

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