Parla Valeria, vittima di intimidazioni: “Non me ne vado”

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By Gabriele

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Valeria Dall’Oca (Facebook)

Nei giorni scorsi, era arrivata la denuncia dell’On. Paolo Bernini, paladino dei diritti degli animali e portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, che ha riferito il triste episodio del ritrovamento del corpicino di un gattino di soltanto qualche mese di vita sull’uscio di casa di una animalista. Il povero micio è stato rinvenuto all’interno di una ciotola ed era privo della testa.

Dell’episodio, avvenuto il 28 maggio scorso, si è venuti a conoscenza solo ora: l’animalista è una 44enne di Vergato, in provincia di Bologna, che possiede anche una piccola fattoria dove vengono ospitati diversi animali tenuti lì ed è  presidente di Movimento per la tutela dell’Ambiente.

Il nome dell’attivista è Valeria Dall’Oca, di professione  arredatrice d’interni che tre anni fa ha trasformato la casa dei nonni sull’Appennino bolognese in un rifugio e un ricovero pronto ad accogliere animali. Al ‘Corriere della Sera’ ha raccontato: “È da due anni che mi capitano cose strane. Prima mi hanno tagliato l’ acqua, poi hanno ucciso a bastonate cinque galline e un gallo, avvelenato tre gatti, massacrato un capretto di un mese. E un altro gatto l’ ho trovato decapitato”.

Denuncia Valeria Dall’Oca: “Le mail che ho mandato ai carabinieri con le foto sono sparite dal mio computer. Sono sicura di non averle cancellate io per sbaglio”. La donna ha fatto del rifugio, in frazione Prunarolo, borgo situato nella medio-alta valle del fiume Reno, a seicento metri d’altezza, la sua dimora. Qui ci sono due cavalli, cinque asini e anche una maialina vietnamita.

I suoi “bimbi”, li definisce lei: “Mi alzo alle 5 del mattino per pulire le stalle, finisco la sera alle 9. Nel frattempo realizzo progetti di arredamento, altrimenti non riuscirei a mantenerli”. Valeria Dall’Oca rivela: “Quelli che hanno subìto abusi sono come le persone che hanno sofferto, hanno una sensibilità maggiore. Ti leghi a loro in modo incredibile”.

Nelle scorse ore, dopo quanto le è accaduto, si è anche sfogata su Facebook: “E poi mi chiedo il motivo per cui dopo tutto quello che succede al mio rifugio… Nessuno delle forze dell ordine passa in paese anche solo per far sentire la presenza”.

La donna sottolinea di essere vegana ma di non essere integralista: “Io la carne la mangiavo, e mi piaceva pure”. Quindi conclude: “È sbagliato fare barricate, l’ importante è conoscere cosa ci circonda. Poi ognuno fa le sue scelte”. Infine una promessa, che ha il sapore della sfida a coloro che provano a metterle il bastone tra le ruote: “Io ed i miei animali da qui non ce ne andiamo!”.

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