Orso Pizza prigioniero in centro commerciale, un milione di firme per liberarlo

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By Antonio Papa

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Orso Pizza @Getty images
Orso Pizza @Getty images

Il nostro sito web sta seguendo con vivo interesse la situazione relativa all’orso Pizza: il povero animale viene tenuto in stato di vera e propria detenzione nell’acquario di un centro commerciale cinese, con l’associazione ambientalista ‘Humane Society International’ che ha anche girato e diffuso sul web un filmato in cui si vede il povero Pizza in preda ad uno stato di evidente difficoltà fisica e soprattutto mentale.

Si tratta di un orso bianco femmina, come già abbiamo avuto modo di descrivervi, la cui storia nello scorso mese di luglio è diventata di dominio pubblico. E per il mondo adesso Pizza è diventata “l’orso più triste del mondo”.

Diverse sono le associazioni animaliste che si stanno battendo perché Pizza possa ricevere un trattamento migliore, visto che al momento denota un comportamento stereotipato molto preoccupante, sintomo di un perduto benessere.

Sono state anche raccolte circa un milione di firme grazie al lavoro congiunto dei movimenti per i diritti degli animali, su tutti Born Free Foundation e Care2, che hanno messo su mezzo milione di sottoscrizioni, alle quali va aggiunto l’altro mezzo milione portato in dote da Animals Asia Foundation.

Nella petizione congiunta si intende raggiungere l’obiettivo di chiudere la struttura cinese, l’acquario del Grandview Mall di Guangzhou, che “ospita” anche altri animali quali belughe, trichechi e volpi artiche. Nelle scorse settimane alla direzione della struttura era pervenuta un’offerta da parte dello Yorkshire Wildlife Park, nel Regno Unito, che si era reso disponibile ad ospitare Pizza all’interno del proprio, vastissimo spazio.

Offerta però respinta. Adesso le associazioni animaliste sperano di poter fare qualcosa per riuscire a porre fine alle sofferenze dell’orso. Quella di mostrare animali vivi alla stregua di trofei in luoghi pubblici e di aggregamento sembra essere una tendenza assai pericolosa che sta prendendo piede in Cina, con conseguente proteste dei movimenti animalisti.

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