La mosca cavallina e i suoi morsi: come proteggersi dal vampiro dei pascoli e cosa fare in caso di puntura dolorosa e persistente.
Con l’arrivo della bella stagione, tra gli insetti fastidiosi, spicca la mosca cavallina il cui morso è doloroso e lascia segni evidenti.
Non è una zanzara, ma un vero vampiro di pascoli. È importante saperla riconoscere per evitare i suoi attacchi.
La mosca cavallina è un insetto parassita che soprattutto, tormenta cavalli e asini.
Tuttavia, può anche pungere bovini e in rari casi perfino gli esseri umani, senza però causare problemi seri.
Di un colore marrone rossiccio, con un corpo piatto e zampe robuste, questa piccola mosca misura circa 7-9 mm ed è spesso scambiata per altri insetti, essendo simili ai tafani.
Ama i climi caldi ed è diffusa in molte parti del mondo, diventando un fastidio persistente per gli animali da pascolo e per chi si trova a stretto contatto con loro.
La mosca cavallina non è una grande volatrice, le sue ali le permettono di fare solo brevi spostamenti, giusto il necessario per passare da un animale all’altro.
Questo succede, soprattutto, quando l’ospite è troppo affollato di altri parassiti o quando muore, perché la mosca ha bisogno di un animale vivo per nutrirsi e sopravvivere.
Una volta atterrata, invece di volare via spesso, rimane ben salda sul pelo o sulla pelle, grazie alle sue zampe dotate di artigli simili a piccoli rampini.
Questa abilità, la rende difficile da notare, ancor più da rimuovere, anche se l’animale prova a scrollarsela o a morderla.
La puntura di questo insetto, è un vero tormento per gli animali che la subiscono. Il morso è profondo e doloroso senza alcun effetto anestetico, quindi il fastidio si fa sentire subito.
Dopo un po’ può comparire prurito, gonfiore e arrossamento che spesso rendono gli animali nervosi e agitati.
Se non sono abituati, possono andare in panico cercando disperatamente di liberarsi dell’insetto, ma grazie alle sue zampe robuste e ai suoi artigli, la mosca cavallina si aggrappa saldamente, rendendo difficile ogni tentativo di scacciarla.
Quando la mosca cavallina punge un essere umano, di solito la puntura non è pericolosa, ma può essere più fastidiosa di quella di una comune zanzara.
Spesso, provoca gonfiore, arrossamento e prurito nel punto colpito e nei casi rari, soprattutto, in chi è allergico può scatenare reazioni più gravi come orticaria o persino shock anafilattico.
Per fortuna, questi episodi sono molto rari visto che la mosca preferisce attaccare cavalli e altri animali.
Tende a pungere l’uomo, solo se questo si trova a stretto contatto con animali infestati, come in stalle o maneggi. In caso di sintomi insoliti, è bene consultare un medico quanto prima.
La mosca cavallina è un’esperta nel nutrirsi del sangue dei suoi ospiti, grazie a un corpo e un apparato boccale progettati proprio per questo scopo.
Può pungere più volte al giorno usando un ago naturale simile a quello delle zanzare che le permette di infilzare la pelle e raggiungere facilmente i vasi sanguigni.
A differenza di quanto si pensa, non si concentra sul collo, ma preferisce settori, come l’interno coscia, alla base della coda e l’area perianale, dove la pelle è più sottile e ricca di sangue.
Questi punti, sono anche più difficili da raggiungere dagli animali, il che aiuta la mosca a restare attaccata più a lungo.
Proprio per questa sua abitudine, in alcune campagne la chiamano con nomi popolari legati al suo modo di agire.
La mosca cavallina è un parassita che dipende completamente da un ospite vivo per nutrirsi e sopravvivere.
L’accoppiamento avviene spesso direttamente sul corpo dell’animale dove trova sia cibo che rifugio, ma ciò che rende questa specie davvero particolare è il suo modo di riprodursi.
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