La triste sorte dei delfini cacciati a Taiji: gli esemplari venduti ad un parco acquatico in Cina

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By lotta75

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Una serie di immagini condivise dall’organizzazione di tutela della fauna marina Ceta Base mostra la triste sorte dei delfini cacciati nella baia di Tiaji. Si tratta di dieci esemplari tra i quali due maschi e 8 femmine tra i 2 e i 4 anni, che dopo la cattura, sono stati selezionati per essere destinati alla vendita ai delfinari e parchi di divertimento.

Dopo aver subito il trauma della caccia nella nota baia giapponese, i delfini sono stati inviati in Cina dove saranno utilizzati come forma di intrattenimento al Penglai Ocean Polar World, un parco acquatico popolare nella provincia di Shandong.

I cetacei sono stati trasferiti in aereo e una volta atterrati in Cina sono stati portati nel centro, seguiti da una degli addetti. Nella serie di immagini, si possono notare le condizioni dei delfini, evidentemente esausti e tristi. Secondo quanto denunciano le organizzazioni, saranno necessari almeno tre mesi per il loro adattamento. Poi, saranno introdotti in un programma d’intrattenimento per il pubblico.

Ogni anno, migliaia di delfini vengono pescati nella baia di Tiaji, molti esemplari sono destinati alla catena alimentare, altri, quelli più giovani a forme di intrattenimento. Un delfino può arrivare a costare fino a 100 mila dollari se addestrato.

Il Penglai Ocean Polar World sembra essere uno dei principali clienti della caccia a Tiaji: secondo quanto denunciano le organizzazioni, nel 2006 ha acquistato sei delfini, tre esemplari nel 2008 e dieci delfini nel 2013.

Ovviamente, sottolineano gli attivisti, non è dato sapere il trauma che hanno subito i delfini ma di certo si tratta di una violenza: “Sono nati nuotando in libertà nel mare per poi essere catturati, imballati e spediti come merci”, ha ricordato Ric O’Barry, fondatore del Dolphin Project, spiegando che “per questi esemplari selvatici, la cattura, l’imbracatura e i rumori dell’areo, causeranno gravi difficoltà”.

Quello che temano gli attivisti è che quegli esemplari non riusciranno a superare la fase di adattamento dopo il trauma, inoltre pare che molti esemplari siano feriti e forse potrebbero n ion accettare la cattività, lasciandosi morire.

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