Lodi, istrice ferito salvato dopo viaggio di 200 km

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By Antonio Papa

Non solo Cani e Gatti

Istrice

Non ci sono soltanto cani e gatti a necessitare spesso dell’aiuto dei volontari che prestano aiuto in associazioni animaliste e simili. Anche altri esserini spesse volte vivono la necessità di dover essere assistiti da delle persone di buon cuore, ed è questo il caso di un istrice ferito, per il quale sono stati compiuti ben 200 km di tragitto.

Il fatto è successo in provincia di Lodi e per la precisione nel comune di Corno Giovine, dove Aldo Curatolo, coordinatore regionale delle guardie zoofile dell’associazione ‘Guardie per l’Ambiente’, si è sobbarcato il lungo viaggio a dispetto dell’immobilismo dimostrato dalle istituzioni locali, indifferenti del fatto che gli istrici siano animali sottoposti a speciali vincoli di protezione e quindi degli esseri da tutelare. L’animale era stato notato in evidente difficoltà da diversi cittadini lungo un tratto della strada provinciale 116 che unisce Gerrone, una frazione del piccolo centro di Caselle Landi, a Mezzano Passone, località nei pressi di Corno Giovine.

I cittadini avevano avvertito anche gli organi istituzionali senza ricevere però alcuna risposta positiva. L’istrice fa parte di una specie protetta, come detto, e viene considerato come una proprietà dello stato dal valore tra l’altro considerevole. Ma forse chi fa le veci dello Stato stesso da quelle parti ignora tutto questo. L’istrice è stato posto delicatamente in una gabbia e portato fino al centro che accoglie la fauna selvatica a Vanzago, in provincia di Milano, e che è gestito dal WWF Italia. Il personale medico veterinario ha riscontrato nel mammifero un evidente stato di disidratazione oltre ad una profonda lesione da taglio.

Intanto a lamentare un preciso disservizio è la stessa associazione ‘Guardie per l’Ambiente’, la quale riferisce di come il soccorso degli animali selvatici sia un aspetto al quale dovrebbe sovrintendere la Polizia Provinciale, “che però non fornisce più questo servizio già da diverso tempo. E così è capitato che siano stati dei privati cittadini a dover porre rimedio alla situazione”.

Guardie per l’Ambiente – Pagina Facebook

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