Pitone africano mangia una iena: per i ricercatori si tratta di un caso senza precedenti

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By lotta75

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Si tratta forse di uno dei video più forti pubblicati negli ultimi mesi in rete che ha ottenuto quasi un milione di visualizzazioni in tutto il mondo. In realtà ci sono ben due versioni: la prima di 17 minuti, la seconda di poco meno di un minuto. A dire il vero, guardare è altrettanto difficile guardare anche la versione breve fino alla fine.

Infatti, il filmato è stato girato da un turista di nome, Jos Bakker nella riserva kenyana di Masai Mara. L’uomo ha immortalato una  rarissima scena: quella di un pitone africano di ben 13 metri che ha appena ucciso, soffocando una iena di una settantina di chili che ha aggrovigliato con tutto il suo corpo e che sta iniziando a mangiare.

Dopo una preda di questa grandezza, il rettile sicuramente non avrà bisogno di mangiare per diversi mesi in quanto la digestione richiede diverse settimane e di fronte ad una preda così grande, molto probabilmente il pitone è rimasto nei pressi dell’area per poter digerire interamente la iena, ha commentato con un post Mike Kowalski, uno dei guardiaparco della riserva,  precisando che fino a quel momento non erano stati registrati casi simili: “A questo punto non sarei sorpreso se le persone iniziano a parlare di un mostro della roccia lungo i nostri sentieri”, ha poi aggiunto, scherzosamente il guardia parco.

Il caso ha subito attirato l’attenzione di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di zoologia dellai Michigan State University Kay Holekamp che hanno condotto uno studio sulle iene e hanno analizzato il video. Il pitone di roccia africano è molto aggressivo e di norma si nutre di piccoli mammiferi, antilopi, aironi e altri animali. I grandi carnivori, sottolineano gli studiosi, potrebbero interagire con i pitone per difender i loro cuccioli, presenti nella dieta del grande rettile, ma difficilmente una iena, un leone adulto o un leopardo potrebbero essere nel menu del pitone.

Eppure queste immagini smentiscono i luoghi comuni e per i ricercatori, il caso registrato nel mese di marzo ha creato un precedente che sarà sicuramente considerato negli studi futuri. Intanto, considerando che sono passati tre mesi, possiamo immaginare che il mostro della riserva abbia digerito la iena e si sia di  nuovo messo a caccia della prossima preda.

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