Emù: specie ornamentale rara da cortile e da giardino

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By Raffaella Lauretta

Polli e volatili

L’Emù specie ornamentale rara, è uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amano abbellire il loro giardino.

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(Foto AdobeStock)

In questo articolo andremo a conoscere il mondo degli animali ornamentali da cortile rari, ovvero tutte quelle specie che non è facile vedere in giro ma che custodiamo nei nostri giardini per renderli molto caratteristici.

Come infatti, oggi non esistono più solo piante e sculture per abbellire i nostri cortili ma anche e soprattutto specie rare che danno vita al nostro giardino.

In particolare, andremo a descrivere l’Emù specie ornamentale rara, un uccello che si caratterizza per la sua straordinaria grandezza.

Caratteristiche dell’Emù

L’Emù è il secondo più grande uccello vivente, dopo lo struzzo.

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Appartiene alla famiglia dei Dromaiidae e misura circa 1,9 metri di altezza (1,3 al dorso) e con un peso che si aggira fra 50 e 55 kg.

È anche molto veloce, infatti se minacciato può raggiungere i 50 km/h , grazie alle sue zampe molto lunghe. Inoltre le zampe terminano con tre dita che si sono adattate allo spostamento a terra.

Caratterizzato da un piumaggio ispido e scuro alla nascita ma che con la crescita schiarisce. La vera caratteristica di questo uccello è la sua straordinaria pelle di colore blu.

Il becco poi è appuntito ed è molto utile per cercare da mangiare nel terreno e tra i cespugli.

La femmina, risulta essere più grande del maschio. Sempre la femmina, depone fino a 20 uova, grandi in un nido nel terreno precedentemente costruito dal maschio, il quale non solo si occupa della costruzione ma anche dell’incubazione delle uova.

L’incubazione ha una durata di 7-8 settimane, durante il quale il maschio non lascia mai il nido per tutto il tempo e dopo la schiusa delle uova è sempre lui ad occuparsi dei piccoli.

Il maschio si prende cura dei piccoli fino ai due mesi di vita, quando essi diventano indipendenti.

Una curiosità su questo uccello riguarda le tribù australiane, le quali adoravano Dinewan, una divinità dalle sembianze di emù.

Questa divinità manifestava la sua volontà attraverso il tuono, un suono che ricorda il verso che emette l’emù nella stagione degli amori e che può essere udito fino a 2 km di distanza.

Origini e habitat

L’Emù predilige luoghi come le foreste di eucalipti e dalle brughiere tipiche del continente australiano.

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Tuttavia riesce ad adattarsi anche in aree desertiche, durante la stagione delle piogge, proprio perché caratterizzate dalla presenza di cespugli e di un minimo di vegetazione.

Come infatti, è possibile vederlo nelle pianure scarsamente alberate dell’Australia e della Tasmania, nelle zone centrali e costiere.

L’Emù specie ornamentale rara , oggi è allevato in cattività in vari Paesi compresa l’Italia ma necessita di ampi spazi e di compagnia, in quanto tende a vivere in coppia o in piccoli gruppi.

Cosa mangia l’Emù

L’Emu si nutre di vegetali, semi, germogli, di piccoli insetti e di invertebrati. Tuttavia non disdegna gli insetti e piccoli vertebrati.

In ogni caso, per scarsità di cibo è costretto ad effettuare lunghi spostamenti alla ricerca di cibo la cui disponibilità è legata alla presenza d’acqua e alle precipitazioni.

Per fortuna, l’Emù ha la capacità di immagazzinare scorte di cibo e di grasso che gli serviranno nei periodi di magra, quando sarà costretto, come precedentemente accennavamo, ad affrontare spostamenti di centinaia di chilometri, nella speranza di un pascolo più proficuo.

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Malattie comuni

Come tutti gli esseri a questo mondo, anche l’Emù può essere colpito da varie malattie dovute da batteri, virus o da acari parassiti.

Ecco le principali patologie degli uccelli in generale:

  • aspergillosi;
  • coccidiosi;
  • dermatite;
  • disordine metabolico;
  • enfisema;
  • fratture;
  • gotta;
  • infestazione da gozzo;
  • laringotracheite infettiva;
  • malattie di Marek;
  • microplasmosi respiratoria;
  • naso che cola;
  • pasteurellosi;
  • pidocchi;
  • posa di uova ritardata;
  • psicattosi;
  • salmonellosi;
  • scabbia;
  • spirochetosis;
  • vaiolo.

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