Sottoposti a mutilazioni senza anestesia: quello che non viene detto sugli allevamenti

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By lotta75

Non solo Cani e Gatti

Non sono di certo immagini che lasciano indifferenti, soprattutto in quanto testimoniano dell’assurdità di un sistema: quello degli allevamenti intensivi dove gli animali non sono considerati esseri viventi, bensì oggetti destinati al macello.

E’ l’altra faccia dello sfruttamento, quello per cui all’interno della catena di produzioni, gli esemplari destinati al mercato alimentare vengono maltrattati e il loro benessere passa in secondo piano.

Le organizzazioni animaliste da sempre denunciano le violenze delle quali sono vittime gli animali da macello, sottoposti a procedute disumane, senza che le aziende prestino attenzioni alle loro condizioni di salute, agli stress ai quali sono esposti così come alla loro sofferenza e dolore.

Ecco allora che in occasione delle festività natalizie, periodo in cui aumentano i consumi della carne, l’organizzazione internazionale Mercy for Animals ha condiviso un video, uno dei tanti, con il quale denuncia gli orrori perpetrati all’interno degli allevamenti.

In questo caso, l’organizzazione ha voluto ricordare alcune procedure dolorose alle quali sono sottoposte gli animali, senza anestesia, solo per far sì che siano più facilmente maneggiati all’interno delle aziende e meno pericolosi per gli addetti che vi lavorano.

Ad esempio, denuncia Mercy for Animalis, ai pulcini vengono tagliati i becchi, così come alle oche, per evitare che si feriscono tra di loro o gli operai. Il tutto perpetrato in modo automatizzato, terrorizzando i poveri pulcini appena nati.

Per molte mucche, invece non solo vi è il taglio delle corna, ma anche della coda, probabilmente per mantenere pulito l’animale che deve essere munto. Ai maiali vi è il taglio dei canini e la castrazione, il tutto senza anestesia, ribadisce l’organizzazione.

Uno scenario davvero drammatico e raccapricciante nell’ambito del quale queste creature non hanno via di scampo. Dopo le torture, molti esemplari contraggono infezioni e anche in questo caso, non vi sono trattamenti veterinari, per cui gli animali muoiono in condizioni deplorevoli.

Un sistema che perpetra la violenza e la sofferenza all’insegna della produzione e del guadagno economico. La dignità di questi animali viene violata quotidianamente, mentre chi opera al suo interno diventa indifferente al dolore e alle barbarie a cui sono destinati questi poveri animali.

 

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