Il WWF mostra la Mappa dell’estinzione: tante le specie che rischiamo di non vedere più

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By Antonio Papa

Non solo Cani e Gatti

Anche quello che si appresta ad arrivare non sarà un bel Natale per numerose specie animali. Parliamo nello specifico del Leopardo dell’Amur e della Vaquita. Quest’ultimo è un esemplare di focena strettamente imparentato con i delfini. Pensate che nel Golfo della California ne sono rimasti soltanto 30 esemplari, ed ora il Messico ha dato il via ad un piano straordinario di conservazione per preservare queste tre decine di animali e provare magari nel tempo, si spera, ad incentivare una ripopolazione. Il Leopardo dell’Amur è invece un elegante predatore il cui habitat principale è rappresentato dalle zone forestali condivise tra Russia, Cina e Mongolia. Se ne contano poco meno di 70 ad oggi. Ma sono diverse altre le specie di animali a rischio estinzione che il WWF ha inserito nella sua ‘Mappa dell’estinzione’ all’interno della sua campagna ‘WWF is calling’.

Al suo interno ne sono riportate 14, rappresentative però di un numero molto più elevato che vede inserite al suo interno non solo animali vertebrati ma anche piante e coralli. Il pericolo è davvero che tutte queste specie in un futuro abbastanza vicino possano sparire dalla faccia del pianeta. Lo studio del WWF riporta un dato spaventoso: dal 1970 fino al 2012 l’impatto negativo dell’uomo ha fatto si che il 58% circa delle specie animali terrestri e marini sia calato demograficamente sul globo. Contestualmente il rischio estinzione ha conosciuto una forte accelerazione stimata in mille volte di più come velocità rispetto a quello che sarebbe un normale decorso naturale. Donatella Bianchi, presidente di WWF Italia, afferma: “Il pericolo di estinzione non va sottovalutato. Da decenni dobbiamo conviverci e cercare di arginarlo, anche se questo pericoloso percorso è giunto purtroppo quasi alla fine”.

Rischio estinzione, stanno sparendo tante specie tra animali e vegetali

Per quanto riguarda l’Italia, il rischio estinzione vede maggiormente esposti l‘orso marsicano, l’aquila del Bonelli ed il gipeto (ce ne sono soltanto poche decine nel nostro Paese) e tra i vegetali l’abete dei Nebrodi, che cresce soltanto in Sicilia. Poi occhio anche alla lucertola delle Eolie, con meno di mille esemplari. Ritornando su scala mondiale, stanno sparendo il rinoceronte di Sumatra, il lupo rosso, il bradipo pigmeo, il pangolino, il chiurlottello, oltre a tigri ed oranghi. Oltre ad altri animali dai nomi probabilmente mai sentiti prima; l’ara golablu, il cavallo di Przewalski di cui vivono appena 200 esemplari in Mongolia, ed il Kouprey. Tra i coralli stiamo vedendo sempre più di rado la madrepora oculata del Mediterraneo, che sta scomparendo a causa dei cambiamenti climatici e della pesca intensiva a strascico.
A.P.

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