Da sempre si vede il cane come il migliore amico dell’essere umano e pur essendo vero questo non significa che sia il migliore amico di tutti gli abitanti del pianeta infatti questa convinzione ha portato moltissime persone ad osannare questi animali rendendoli nell’immaginario privi di ogni difetto, ma pur amandoli incondizionatamente anche loro hanno dei difetti

Il cane infatti è l’animale domestico per eccellenza da sempre simbolo di affetto e protezione ma questo potrebbe trasformarsi in una minaccia silenziosa per gli ecosistemi locali.
La natura predatoria del cane per quanto attenuata da secoli di convivenza con l’essere umano, non è stata del tutto debellata. Il loro essere addomesticati infatti ha modificato comportamenti e abitudini ma non ha sradicato i loro impulsi predatori
La convivenza pacifica tra cane e ambiente naturale è data per scontata ma in realtà dietro questa convivenza forzata si celano effetti collaterali estremamente preoccupanti.
Da diverso tempo alcune segnalazioni hanno scosso le coscienze di molti, in svariati centri di recupero per la tutela ambientale si è evinto l’impatto negativo dei cani sulla fauna selvatica, questo ha sollevato diversi interrogativi.
Lato oscuro dei cani, perché è così pericoloso per gli altri animali?
Il cane come lo conosciamo noi è una creatura mansueta che adora essere al nostro fianco e che ama essere coccolato nella comodità della propria casa, ma esiste un lato oscuro di queste creature del quale nessuno vuole parlare, persino il cane più buono ed educato del mondo trovandosi ad esempio a passeggiare su un sentiero magari boschivo o in una zona protetta vedendosi presentare un animale selvatico in libertà potrebbe decidere di corrergli dietro o attaccarlo.
Questo accade proprio a causa del suo istinto ma l’ attività predatoria non sarebbe l’unico problema, infatti anche la semplice presenza del cane in determinati habitat può alterare gli equilibri naturali.
I cani sono soliti marcare il territorio e lo fanno ovunque si trovino, un gesto istintivo e apparentemente innocuo che però induce animali selvatici come lepri, volpi e cervi a evitare quell’area. Questo fa si che gli animali selvatici modifichino il proprio comportamento, e quella che sembra un azione innocua causa problemi nella riproduzione, nell’alimentazione e soprattutto sicurezza delle creature selvatiche.
Per non parlare poi della contaminazione farmacologica che questi cani portano all’interno di un equilibrio naturale. L’antiparassitario, spesso presente sul pelo di cani domestici, per evitare che dei parassiti si attacchino al corpo del nostro amato amico peloso, causando infezioni e persino malattie gravi, potrebbe contaminare l’ambiente.
Il cane avvicinandosi ad un corso di acqua o correndo al suo interno potrebbe contaminare l’acqua e questi antiparassitari potrebbero persino essere letali per alcuni organismi acquatici, una situazione impensabile e invisibile all’occhio umano ma che potrebbe avere conseguenze devastanti.
Ovviamente c’è da dire che la colpa non è da attribuire interamente al cane, ma anche all’essere umano che ancora non ha capito che i cani vanno sempre portati al guinzaglio in ogni situazione come anticipato anche il cane più addestrato e educato può scegliere di seguire i propri impulsi rincorrendo e persino ferendo altri animali
Secondo alcuni studi questi episodi non sono rari, ma diffusi e sottovalutati, sarà quindi responsabilità dei proprietari cercare di tutelare l’ambiente attenuando il lato oscuro del proprio cane tenendolo sempre al guinzaglio. I cani sono animali strepitosi e l’esistenza di questo lato che potrebbe essere definito oscuro è una nostra responsabilità, una realtà complessa che va controllata date le conseguenze possibili e devastanti.