Come occuparsi di un cucciolo orfano: ecco una guida semplice su tutto ciò che ci occore

Foto dell'autore

By Beatrice Masi

Cani, Gatti, Salute dei Cani, Salute dei Gatti

Una delle cose che molto spesso, purtroppo, capita è di imbatterci in un cucciolo rimasto orfano. Un cucciolo può rimanere orfano per diversi motivi; la mamma con problemi alle mammelle che non può allattare, o la morte improvvisa della stessa durante o dopo il parto, un parto cesareo che impedisce alla mamma di prendersi cura del piccolo o peggio ancora un abbandono. I cuccioli nati in casa o in allevamento saranno sicuramente avvantaggiati perchè la famiglia si occuperà di loro, per quelli abbandonati sarà sicuramente più difficile vista la difficoltà nel reperire informazioni.

La nostra prima preoccupazione sarà l’assunzione del colostro che solo una mamma può dare al figlio e che smette di essere prodotto nelle prossime 24 ore. Il colostro è ricco di zuccheri, povero in proteine e lipidi, ma soprattutto è essenziale per “passare” ai neonati l’immunità passiva, che deve essere trasmessa entro poche ore dalla nascita. Le immunoglobuline, infatti, sono proteine di grandi dimensioni e per essere assorbite devono sfruttare la permeabilità dell’intestino dei cuccioli, che dura solo 24 ore.

Se veniamo a conoscenza che il cucciolo ha preso il colostro sapremo che hanno acquisito una prima immunità contro i primi attacchi batteriologici e contro le malattie virali per le quali la mamma è stata vaccinata. Dopo di che, se il latte verrà dato in maniera corretta, il percorso sarà in discesa.

Prime regole fondamentali da seguire su un cucciolo orfano

Si precisa che queste regole sono da usare sia con cagnolini che gattini, i principi sono gli stessi.

Copyright Beatrice M.

•La prima cosa che faremo sarà misurare la temperatura. Un cucciolo ipotermico non avrà le energie necessarie per prendere il latte ne per compiere atti respiratori. Misuriamola subito con un termometro per neonati umani. La temperatura rettale normale per un cucciolo appena nato va dai 35 ai 37,2 gradi: nella seconda settimana passa a 36-37,7, mentre alla quarta settimana dovrebbe raggiungere la temperatura normale di un cane adulto (da 38 a 38,8 gradi). Se è inferiore a questi limiti, il cucciolo è in ipotermia e bisogna riscaldarlo. Ricordatevi che un cane soprattutto un cucciolo non è in grado di regolare la propria temperatura corporea e che brucia molto più rapidamente di un cane adulto per questa bisogno della presenza della madre di apposite lampade a luce rossa (ma rischiose e sopratutto dispendiose) o meglio ancora di una borsa dell’acqua calda alla base della cuccia.

• Ricordiamoci di reidratare il cucciolo perché un cucciolo ipotermico e disidratato è un cucciolo morto. Per capire se un cucciolo soffre di problemi di disidratazione bisognerà toccare le mucose delle gengive che devono apparire umide e rosa e il tartufo(naso) deve essere umido. Un trucco sarà quello di sollevare la pelle intorno alla collottola con due dita e poi rilasciarla: se è elastica e torna rapidamente al suo posto va tutto bene, mentre se resta sollevata c’è disidratazione. In questo caso è bene correre dal veterinario che provvederà alla reidratazione tramite flebo.

Copyright @laleto92 – Instagram

•Misuriamo subito la glicemia se abbiamo il macchinario. Se il cucciolo si muove poco o ha spasmi muscolari involontari e non sembra molto vitale o appare privo di forza sicuramente è ipoglicemico. Prendiamo subito del miele e con il dito mignolo mettiamone qualche goccia sulla lingua e sul palato, finche non si riprende, sarà necessario farlo fino almeno a 3-4 volte. In assenza di miele, andrà benissimo il fruttosio o lo zucchero ben sciolto in poca acqua tiepida. Lo zucchero dovrà essere abbastanza ma ben sciolto. Se dovessimo avere una boccia di glucosio puro, andrà benissimo anche quello, l’importante è dargliene in piccole dosi e costanti, tenendo la temperatura calda.

Come si procede successivamente

Superato e scongiurato il peggio, prepariamo il suo giaciglio. Se si tratta di un neonato quindi venuto alla luce da poco è consigliabile un trasportino con all’interno una borsa dell’acqua calda, una traversina sopra per raccogliere l’urina e le feci e delle coperte di lana calde o di pile nel caso in cui sia estate o primavera. Ricordatevi che i cuccioli non sanno regolare la loro temperatura ne in inverno ne in estate. Ricordiamoci di tenere pulito il trasportino da eventuali escrementi e regurgiti. La pulizia è la prima regola per un cucciolo sano. Dopo di che, tenere sempre costante la temperatura della borsa dell’acqua calda. In commercio esistono degli scalda mani-piedi elettrici che si attaccano alla presa della corrente e sono comodi da portare ovunque.

L’alimentazione è la parte fondamentale della crescita di un cucciolo orfano. Per prima cosa rechiamoci in farmacia o nei negozi di animali e compriamo il late in polvere per cuccioli di cane, o nel caso di un gatto di gatto. Esistono vari tipi di latte che  va bene per entrambe le specie. Molti preferiscono usare il latte di capra, sia per la praticità della somministrazione sia per il contenuto proteico, altri invece preferiscono quello in polvere per comodità visto che non ha bisogno di essere conservato in frigo come quello di capra. I vari tipi di latte in commercio sono i seguenti e variano a seconda della tollerabilità dell’intestino del cane. Noi riporteremo l’elenco per praticità. Dovremmo allattare ogni due ore il cucciolo nelle prime due settimane di vita, e ogni 3 ore la notte. Per poi calare di giorno in giorno dalla terza settimana in poi. Ci regoleremo quando il cucciolo si sveglia e cercherà il latte.

  • Personal Trainer latte per gattini e cagnolini, baby milk, di solito si vende in bustine da 100 gr
  • Primo latte cucciolo della Bayer, venduto in barattolo da 250 gr
  • Baby dog milk della Royal Canin da 400 gr
  • Lactol della Bephar da 250 gr

Come si somministra il latte ad un cucciolo orfano

Il latte dovrà essere diluito con acqua calda, ovviamente conservato in frigorifero una volta usato e usato per massimo 24 ore, dopo di che andrà rifatto. Per questo consigliamo di farne poco per volta. Ovviamente dovremo sempre riscaldarlo prima di darlo al cucciolo, o al microonde o a bagno maria in un bicchiere di acqua bollente riponete il biberon così da farlo scaldare. I dosaggi sono spiegati sul retro della confezione, ma di norma sono all’incirca 6 misurini, che si troverà nella confezione, in 60ml di acqua calda. O meglio ancora 30 gr di polvere in 90 ml di acqua calda.

Per quanto riguarda il quantitativo di latte da somministrare, la regola è 20 ml ogni 100 grammi di peso, che possono diventare 25 dopo i primi 20 giorni di vita; il peso va calcolato precisamente ogni giorno con la bilancia per gli alimenti. Anche se di solito un cucciolo si scanserà da se dalla tettarella appena si sente sazio.  Se stiamo facendo tutto bene, di giorno in giorno il cagnolino peserà il 15% in più rispetto al giorno precedente, indice di crescita sana e senza problemi.

“Facciamo un esempio: se il cucciolo pesa 500 grammi, dovrò somministrare 100 ml di alimento al giorno. Se lo suddivido in 10 pasti (23-3-7-9-11-13-15-17-19-21) sono 10 ml che dovrò somministrare a ogni pasto. Se ho fatto bene, il giorno seguente quando peso di nuovo il cane questo dovrebbe pesare circa 575 grammi. Il giorno seguente dovrà quindi somministrare non più 100 ml totali, ma 115 ml”

Copyright @laleto92 – Instagram

La posizione perfetta per allattare un cucciolo sarà sicuramente sdraiato a pancia in giù, poggiamoci su un tavolo con un panno sotto il cucciolo per non fargli sentire freddo. Potremo aiutarci con un peluches che useremo ogni volta che vorremmo allattarlo. Dobbiamo fare assolutamente attenzione a non far ingurgitare troppo latte al cucciolo durante la poppata perchè il rischio di soffocamento è alto. Si rischia la polmonite adbingestis, latte nei polmoni. Per questo sarà necessario fare un micro foro nella tettarella, aiutandoci con un ago o con la punta delle forbicine a creare un foro a croce. Verifichiamo se dalla tettarella scende latte o solo se premendo esce a gocce. La soluzione ideale sarebbe che uscisse latte solo se premiamo il biberon.

Nel caso sfortunato in cui il cucciolo non gradisce il latte, poniamoci di santa pazienza e usiamo una siringa senza ago, quelle piccole da insulina, e versiamo goccia goccia nel lato della bocca del cucciolo, così che sarà costretto a deglutire senza strozzarsi.

Come faremo fare i bisogni al cucciolo

Muniamoci di un contenitore di plastica, di acqua calda, non bollente, cotone ovattato o carta igienica. Mettiamo il cucciolo sopra una traversina e iniziamo a fare dei piccoli e lievi massaggi con l’ovatta umida le parti intime del cucciolo; sia i genitali che l’orifizio anale, finche non farà pipì e feci. Di solito le feci non le fanno a ogni pasto, mentre invece la pipì sempre. Nel caso in cui ci ritroviamo davanti un cucciolo stitico, compreremo dell’olio di vaselina o della glicerina liquida e faremo dei clisterini fatti in casa, con camomilla o acqua calda(non bollente). Se non è reperibile la vaselina, andrà bene l’olio di semi. In un bicchierino da caffè versare un cucchiaio di glicerina e 2 cucchiai d’acqua, prelevare il tutto con una siringa da 2,5 ml e insufflare nel buchino dell’orifizio anale poco per volta piano piano, e massaggiamo con l’ovatta umida.

Massimo del clistere in un neonato sarà di 2 ml. In farmacia vendono anche i clisterini per neonati di Carlo Erba, anche quelli andranno versati in una siringa e dosati poco per volta. Sicuramente il cucciolo tornerà a defecare. Mai ripetere l’operazione per più di 5 giorni o il cucciolo diventerà stitico cronico. Di solito risolviamo cambiando marca di latte o aggiungendo, un cucchiaino da caffè, di latte vaccino al suo latte. Se al contrario, troviamo un cucciolo con diarrea, oltre a rivolgerci al nostro veterinario, potremmo iniziare a dargli i fermenti come enterofilus adatti a neonati. Qualora avessimo irritato l’orifizio anale del cucciolo, possiamo applicare un unguento calmante a base di zinco, come la pasta fissan per bambini.

Proseguiamo con questo andamento fino a 25-30 giorni, nel quale il cucciolo avrà iniziato ad aprire gli occhi, le orecchie e muoversi nell’ambiente. Sarà sempre buona cosa tenere il cucciolo al riparo da fonti freddo, magari adibiamo uno scatolone grande per farlo camminare e muovere. Diamo lui i giusti stimoli cognitivi.

Come si procede per lo svezzamento

Copyright Beatrice M.

Verso i venticinque giorni si potrà iniziare lo svezzamento, mescoleremo al solito latte un po’ di omogeneizzato per cuccioli, o in alternativa quello per bambini andrà bene. Se dal biberon non esce per il buco troppo piccolo, versiamo il contenuto in una ciotolina o in un piattino poco alla volta e poniamoci il cucciolo sopra.  Verso i 30 giorni inizieremo ad ammollare le crocchette nel latte aspettando diventino pappa molle e gliela daremo in un piattino così che potrà iniziare a lappare il cibo. Ammorbidiremo le crocchette con sempre meno latte, che a sua volta sarà diluito sempre di più. (una parte di polvere e due di acqua). Quando il cucciolo comincia a mangiare cibo solido è pronto per le dosi da cucciolo! Ricordiamo, però, che oltre ad alimentarlo dovremo anche cominciare a giocare con lui, ad interagire, ad insegnargli le prime regole.

B.M

Impostazioni privacy