Canidi impiccati a Radicofani: l’ira delle associazioni contro gli allevatori

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By lotta75

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@Twitter/Life+ Medwolf

Immagini che fanno rabbrividire. Nessuna giustificazione potrà mai essere data alla violenza gratuita, a quella crudeltà che molti individui perpetrano su creature innocenti.

Il progetto Life+ Medwolf che si occupa di pratiche per la conservazioni dei lupi ha espresso il proprio sdegno riguardo ad un ennesimo fatto di cronaca agghiacciante: il ritrovamento di due canidi impiccati al cartello di ingresso a Radicofani, un Comune in provincia di Siena. Immagini che sporcano l’immagine del luogo facente parte del Paesaggio culturale Mab della Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’Unesco, bandiera Arancione del Touring Club per la qualità della vita.

“Ancora una volta ci troviamo a prendere le distanze da un episodio molto grave, condannando senza se e senza ma il gesto sconsiderato e illegale commesso a Radicofani, in provincia di Siena, dove questa mattina sono stati ritrovati due canidi impiccati al cartello stradale all’entrata del paese”,  scrive in nota Medwolf precisando di ribadire “per l’ennesima volta, che l’unica strada percorribile è quella di lavorare tutti insieme per trovare delle soluzioni condivise. Queste azioni sono inutili e controproducenti e impediscono che certi processi, come quelli che stiamo portando avanti in provincia di Grosseto, abbiano successo. Noi continueremo a lavorare per perseguire questi obiettivi, forti dei risultati che stiamo conseguendo, e rifiutiamo qualsiasi tipo di violenza”.

Il caso ha anche sollevato le critiche e la condanna di Legambiente che sottolinea di prendere “le distanze da questa ennesima doppia esecuzione di due canidi sotto il cartello di Radicofani. Chiediamo agli allevatori di condannare, ancora una volta, questa brutale e vigliacca uccisione che può solo peggiorare la situazione, L’ennesima brutale e vigliacca esecuzione, questa volta toccata a due canidi impiccati al cartello stradale di Radicofani, rappresenta un gesto da condannare con forza, anche perché non fa altro che rendere più difficile la situazione per gli allevatori e per l’intero territorio”.

Sempre in Toscana nel mese di aprile scorso, a Suvereto, venne ritrovato un lupoide impiccato alla segnaletica stradale. Gesti crudeli come nel recente caso di Rieti viene alimentata la polemica tra allevatori e le istituzioni che tutelano i lupi. Purtroppo, nonostante le condanne, la crudeltà sembra sempre prevalere sul buon senso e l’assenza di un dialogo tra le parti per individuare una strategia comune di certo non contribuisce a salvaguardare gli esemplari.

C.D.

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