Cos’è l’ippoterapia: a cosa serve e quali malattia cura

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By Antonio Scaramozza

Cavalli, Curiosita

Scopriamo insieme che cos’è l’ippoterapia, a cosa serve e per quali malattie è indicato questo peculiare approccio terapeutico.

Cos'è ippoterapia (Foto Adobe Stock)
Cos’è l’ippoterapia (Foto Adobe Stock)

Gli animali non sono solo nostri compagni di vita, fedeli ed amorevoli, ma aiutano l’essere umano nelle sue attività quotidiane: si pensi al cane guida per ciechi, o ai cani poliziotto. Gli animali, però, sono utilizzati anche per curare l’uomo. Anche il cavallo rientra tra gli animali impiegati a tale scopo: scopriamo insieme che cos’è l’ippoterapia e per quali patologie è prescritta.

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Che cos’è l’ippoterapia

Cos'è ippoterapia
Le origini dell’ippoterapia si perdono nella notte dei tempi: già Ippocrate di Coo, considerato il padre della medicina, prescriveva di cavalcare a cavallo per combattere ansia ed insonnia (Screenshot Instagram)

Ippoterapia, dal termine greco ἱππος, che significa cavallo, significa letteralmente terapia con il mezzo del cavallo. Questa tecnica terapeutica ha origini molto antiche: basti pensare che già Ippocrate di Coo, considerato il padre della medicina, prescriveva questa pratica più di duemila anni per combattere ansia e insonnia.

Tuttavia solo nel corso del Novecento è stata riconosciuta ufficialmente come mezzo terapeutico efficace contro determinate patologie. È a partire dagli anni 70 che la Pet Therapy in Italia annovera l’ippoterapia tra le sue tecniche. Dunque l’ippoterapia rientra a pieno titolo nelle Terapie assistite con gli animali (IAA), che costituisce uno dei tre pilastri della Pet Therapy (gli altri due sono l’Educazione Assistita con Animali [EAA] e Attività Assistite con gli Animali [AAA]).

Le patologie per le quali è indicata

Cos'è l'ippoterapia (Foto Adobe Stock)
L’ippoterapia è indicata, tra le altre cose, per le patologie che incidono sulla capacità relazionale e comunicativa del bambino (Foto Adobe Stock)

L’ippoterapia è prescritta quale percorso terapeutico per tutte quelle patologie che incidono negativamente sulla sfera relazionale e comunicativa dell’individuo, come l’autismo o la sindrome di Asperger. E prescritta altresì per la sindrome di Down e la paralisi cerebrale infantile.

Non solo: l’ippoterapia è indicata sia per persone immunodepresse, per i pazienti di malattie allo stato terminale, nonché per pazienti con difficoltà motorie e neurologiche dovute a patologie quali la SLA, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la demenza senile e l’ictus.

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I benefici dell’ippoterapia

bambina e cavallo
L’aumento dell’autostima è solo uno tra i vari benefici che l’ippoterapia può apportare (Foto Adobe Stock)

Compreso che cos’è l’ippoterapia, elenchiamo quelli che sono i benefici del percorso terapeutico. Ovviamente con l’ippoterapia si possono perseguire obiettivi diversi, a seconda della specifica situazione del paziente.

Tra i benefici che l’ippoterapia è in grado di apportare a chi soffre di patologie che condizionano la sua capacità relazionale, annoveriamo l’aumento dell’autostima, derivante dalle responsabilità affidate al paziente (pur sempre in un percorso controllato dal personale competente) e della capacità di instaurare relazioni.

Il paziente, comunicando con l’animale, trova un interlocutore senza filtri, che lo accetta senza alcun tipo di condizionamento; ed è proprio per questo motivo che migliora la sua capacità di relazionarsi con gli altri.

L’ippoterapia è in grado di apportare dei benefici anche dal punto di vista motorio. Gli esercizi fatti dal paziente insieme al cavallo migliorano la sua coordinazione, l’equilibrio del corpo, e contribuiscono alla tonificazione muscolare.

Antonio Scaramozza

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